Il ministero dello Sviluppo economico rivuole dal Comune di Scalea 56mila euro stanziati per l’impianto solare termico della piscina distrutta nel 2013 da una tromba d’aria.
SCALEA – Il Ministero dello Sviluppo economico ha chiesto al Comune di Scalea la restituzione di oltre 56mila euro stanziati per la realizzazione di un impianto solare termico presso la piscina comunale danneggiata a settembre 2013 da una tromba d’aria.
Lo scorso 28 settembre, la giunta scaleota ha autorizzato il sindaco, Gennaro Licursi, a promuovere giudizio contro il decreto dello scorso 1° agosto del Mise, Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare (Dgmereen) con il quale il finanziamento è stato revocato e, di conseguenza, è stata chiesta la restituzione dello stesso.
Il Mise – come si legge nella delibera – accusa il comune di non aver rispettato il disciplinare del finanziamento. L’ente non ha mantenuto in funzione l’impianto per almeno 10 anni e non lo ha riattivato a seguito dell’incidente del 2013.
All’inizio della procedura di revoca, però, il comune ha fatto presente che la situazione lamentata dal ministero è dovuta alla mancanza di disponibilità effettiva dell’area. Su di essa, infatti, vige ancora il sequestro dell’autorità giudiziaria. Attualmente, inoltre, l’ente “sta perseguendo l’interesse a riattivare l’impianto – si legge nella delibera – mediante gli strumenti che la legge mette a sua disposizione, in particolare proponendo nel giudizio in corso con l’Aias onlus specifica domanda riconvenzionale”.