Lungomare di Paola splendida incompiuta. L’opera si trascina tra problemi viabilità, soste selvagge, recinzioni obbrobriose e incidenti. Per completare i lavori occorrerebbero solo sette giorni, ma rimane ancora tutto un cantiere. Sono solo i soldi il problema?
PAOLA – La pista ciclabile del lungomare di Paola è diventata il tormentone estivo.
Il progetto di realizzazione del nuovo waterfront, con accanto quel cordolo per bici e corridori, continua a rappresentare un fenomeno da gossip locale. I pro e i contro si accavallano. Strano a dirsi. In ogni caso la pista continua ad essere largamente usata a conferma la bontà dell’idea progettuale.
Se dovranno esserci dei miglioramenti ben vengano. Ma smantellarla di sana pianta potrebbe essere un errore. Fatto sta che si sta assistendo dietro le quinte a un lungo braccio di ferro tra amministrazione comunale, direttore dei lavori e ditta.
E a questo aggiungiamo che l’impresa occorre pagarla. Avanzerebbe una cifra che non si discosta dai 230mila euro. A quanto pare sarebbe comunque stata intenzione della stessa installare i dissuasori nel chilometro incompleto con soli 20mila euro. Un lavoro che inoltre non necessiterebbe di collaudo. E che inoltre potrebbe essere fatto in pochi giorni.
Innanzitutto si apprende che c’è una richiesta di variante (non rigettata) con la quale sono stati creati i parcheggi riducendo i marciapiedi. La mancanza di sinergia tra gli uffici comunali avrebbe creato un pasticcio. E ad oggi non sarebbe stato approvato l’impegno di spesa avallato dal Rup. Una confusione che in ogni caso è frutto anche della mancanza di collaborazione tra la giunta uscente e quella entrante.
Il cambio d’esecutivo, in poche parole, ha lasciato il lungomare un cantiere. Un brutto colpo d’occhio. Quanto meno potevano essere istallati i dissuasori e presi maggiori accorgimenti per la sicurezza. Niente di tutto questo. La recinzione rappresenta un obbrobrio. Soprattutto in piena estate. Ad oggi a oltre due mesi dall’elezione occorre comunque darsi da fare. Quanto meno per tutelare la cittadinanza considerato che ormai i turisti sono andati via.
In ultimo e nonostante una disposizione del comandante dei vigili urbani, sono mancate le sanzioni al codice della strada, palesi e evidenti sul tratto di due chilometri del lungomare. Auto parcheggiate in doppia fila, in mezzo alla pista ciclabile e via discorrendo. Senza dimenticare che il limite di velocità è di 30 chilometri orari. E anche taluni incidenti sarebbero da addebitare a disattenzioni o a violazioni di ciclisti o guidatori. E poi in ogni caso, come chiosa l’ex sindaco Basilio Ferrari, “bisognerebbe tutelare i pedoni e coloro che utilizzano la pista, non il contrario”.
L’estate è passata in fretta. Così come sono volate via tutte le problematiche relative al lungomare ancora una volta isolato, se si fa eccezione al carnevale estivo che lo ha visto coinvolto a metà. I commercianti qua lamentano l’abbandono. Sarebbe quindi stato opportuno un programma estivo volto a caratterizzarlo e a sfruttarne gli spazi. “Perché l’estate – riferisce un operatore – non può essere solo corso Roma”.
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