Riflettiamo sulle nostre relazioni con l’altro. Quelle autentiche necessitano dello sforzo di mettere da parte ”io” per dare spazio al “tu”. Il sacrifico è ripagato dall’amore ma ne beneficiamo anche in termini di valori sociali.


Basta una persona buona perché ci sia speranza! E ognuno di noi può essere questa persona! Ciò non significa disconoscere o dissimulare le differenze e i conflitti. Non è legittimare le ingiustizie personali o strutturali [Papa Francesco]

DIO NELLA CITTA’ – NUMERO 14, domenica 10 settembre 2017 – Il tempo nel quale viviamo è carico di ansie, progetti e tensioni che spesso soffocano la gioia e lo stupore dell’essere venuti al mondo.

Un mondo ci lasciamo alle spalle che forse ci sembrava troppo antiquato e fallimentare, ma la costruzione del nuovo richiede qualità elevate. Una interessante icona bizantina esprime il significato della comunione e della fraternità, riproducendo un monaco giovane che porta sulle spalle uno più anziano. Il giovane porta su di sé il vecchio e il debole, soltanto così potrà andare avanti con la speranza di costruire un futuro degno di ogni essere umano.

Il mondo che ci aspetta lo costruiamo noi, innanzitutto alimentando la fiducia e la disponibilità alle sane relazioni. Le relazioni chiedono apertura e impegno, chiedono di lasciare spazio al “tu” e non solo all’”io”. Ogni relazioni autentica costa sacrificio però dona la gioia dell’amore che vince ogni solitudine. Riscoprire la bellezza delle relazioni prevede però una forte simpatia con la nostra e altrui fragilità: amare infatti vuol dire accettare l’altro con tutti i suoi limiti.

Una certa cultura del benessere e della mediocrità, ci ha abituati ad un tenore di vita artificiale in cui trovano spazio relazioni plastificate: costruite a tavolino e senza coinvolgimenti personali.

Riscoprire il gusto delle relazioni ci apre ad una società più responsabile e affidabile in cui prima di tutto viene la persona con i suoi diritti e i suoi doveri. La società cambia quando si vivono relazioni pienamente umane, nella famiglia e nelle amicizie più diffuse. La società invoca relazioni rinnovate che siano innanzitutto responsabili dell’altro che ci sta accanto soprattutto se più fragile e vulnerabile.

Roberto Oliva

Laureato in Beni culturali presso l’Università della Calabria, studente di teologia presso la PFTIM-Catanzaro. Cura un blog su papaboys.org e collabora con Korazym.org e Il Sismografo. Per Infopinione redige la rubrica Dio nella città.

Recent Posts

Orsomarso, indagini in corso sul decesso di un uomo

Un uomo di Orsomarso è morto dopo essere stato trovato in gravi condizioni per strada…

1 giorno ago

Terremoto nel Pollino, scossa 2.9 con epicentro a Rotonda

Una scossa di terremoto di magnitudo 2.9 è stata registrata a Rotonda, nel Parco del…

1 giorno ago

Distruzioni o distrazioni, a Santa Maria del Cedro si riflette su legalità e web

Dal 3 al 5 maggio 2024 a Santa Maria del Cedro "Distruzioni o distrazioni… illusioni…

2 giorni ago

Bioedilizia e sostenibilità, il futuro è la Passive House: cos’è e come funziona

Le case passive sono un'evoluzione significativa nell'ambito dell'edilizia sostenibile, poiché riducono drasticamente la dipendenza dalle…

2 giorni ago

Incidente mortale nel Catanzarese: deceduto automobilista

Una persona ha perso la vita a seguito di un incidente mortale nel Catanzarese tra…

2 giorni ago

Rapine a Castrovillari: arrestato un 33enne di Cassano All’Ionio

I carabinieri di Castrovillari arrestano un 33enne di Cassano All'Ionio ritenuto responsabile di una serie…

2 giorni ago

This website uses cookies.