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San Nicola Arcella, bene confiscato alla ‘ndrangheta per fini sociali

Il villaggio sequestrato nell’operazione Hummer 2 potrebbe essere destinato al comune di San Nicola Arcella. Si lavora ad un progetto per ottenerne l’affidamento dall’agenzia dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Spazi sociali nelle 34 villette con vista sul mare in località Profondiero.


SAN NICOLA ARCELLA – C’è un villaggio turistico in contrada Profondiero di San Nicola Arcella che potrebbe diventare un nuovo spazio sociale.

Ci sono 34 villette a schiera, in gran parte finite e parzialmente arredate. Un edificio a due piani non completato ed una piscina in buono stato. Le porte di alcuni appartamenti, però, sono state però sfondate. È possibile entrare in alcune di queste case dove si trovano anche mobili. Intorno, Qua e la ci sono tracce di degrado. L’erba cresce alta nei giardini e nasconde in parte calcinacci ed altri rifiuti.

Si tratta di beni confiscati alla criminalità organizzata. Queste strutture sono ora pronte per una nuova destinazione, purché le finalità siano sociali.

2015: operazione Hummer 2

Il complesso turistico sorge a breve distanza dalla Ss 18. Gli edifici, quelli finiti, sono stati tinteggiati di rosa. Quasi tutto, qui, è stato sequestrato dalla guardia di finanza nell’ottobre del 2015 nell’ambito dell’operazione Hummer 2 della Dda di Roma.

Il villaggio apparteneva all’imprenditore in odore di mafia Pasquale Capano. L’uomo di origini calabresi, ma da anni residente a Roma, era da tempo ritenuto dagli inquirenti prossimo al clan Muto, tanto che era stato coinvolto nell’operazione Azimuth.

In totale, a Pasquale Capano vennero sequestrati beni per circa 40 milioni di euro tra le regioni Lazio, Calabria, Campania, Sardegna e Lombardia. Oggetto dei sequestri molte unità immobiliari, tra abitazioni e terreni. Ma anche beni di lusso tra cui un villa con piscina e alcune strutture sportive a Roma, due Ferrari, due Hummer e un aliscafo. Sigilli anche a società commerciali e rapporti finanziari riconducibili all’uomo prossimo anche agli ambienti criminali della capitale.

2017: si lavora a un progetto sociale

Da gennaio 2017, il villaggio turistico è oggetto di confisca definitiva. È gestito dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L’ente, nei mesi scorsi, ha invitato il Comune di San Nicola Arcella a esprimere una manifestazione di interesse per l’assegnazione.

Interesse concretizzato poi dal sindaco Barbara Mele “per l’alto valore simbolico – si legge in una delibera di Giunta – che rappresenta nell’area in esame, il pieno utilizzo di tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata”. L’intento è dunque di perseguire la cultura della legalità utilizzando a scopo sociale quelle strutture e creando, al tempo stesso, posti di lavoro.

Nel percorso affrontato fino ad ora, l’ente è stato anche affiancato dall’associazione antimafia Libera, che potrebbe seguire ancora l’iter del progetto, soprattutto dopo la recente costituzione di un presidio per l’Alto Tirreno cosentino.

In linea di massima queste iniziative prevedono la redazione di un progetto dettagliato per ottenere l’affidamento pieno da parte dell’agenzia per i beni confiscati. In seguito, la realizzazione del progetto stesso può passare attraverso un affidamento tramite evidenza pubblica. In alcuni casi si costituiscono delle cooperative sociali ad hoc per perseguire meglio lo scopo del riutilizzo a fini sociali del bene confiscato alla criminalità organizzata.

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Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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