Brusca frenata nella commissione di reati nel territorio della compagnia dei carabinieri di Scalea. Aumento della sorveglianza notturna e sistemi di autodifesa dai furti alla base del trend positivo.
SCALEA – Un periodo di calma.
Negli ultimi mesi, la commissione di reati sull’Alto Tirreno cosentino sembra aver subito una brusca frenata. L’area geografica coperta dalla compagnia dei carabinieri di Scalea, comandata da Daniele Nardone, sembra vivere un momento di pace.
Risulta che proprio in questo periodo sia stata in qualche modo aumentata la soglia di sorveglianza del territorio, con pattuglie maggiormente presenti per le strade dei comuni, in maniera particolare durante le ore notturne.
Una risposta, dunque, alla domanda di maggiore sicurezza sollevata da molto tempo da parte delle istituzioni locali.
Peserebbe anche la proliferazione di sistemi di allarme ed antifurto di cui sempre più cittadini si stanno dotando, in maniera preventiva o dopo aver subito un furto.
Ma il dato sul calo dei reati è sostanzialmente affidato a quanto risulta dalle segnalazioni raccolte dalle caserme dei carabinieri e non tiene conto dei casi in cui il cittadino sceglie di non denunciare, soprattuto nei casi di tentativi andati a vuoto.
Ha fatto recentemente eccezione il caso di tre donne, più una minorenne, arrestate per furto a fine ottobre a Scalea. Qui, erano giunte da Cosenza per rubare capi di abbigliamento in un negozio del centro per un valore di mille euro circa. In seguito è inoltre emerso che nelle ore precedenti al fermo avevano colpito anche in altri esercizi commerciali a Paola e a Santa Maria del Cedro.
Sul versante dei reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti l’operazione più recente, risalente a qualche giorno fa, ha visto l’arresto di due giovani nella zona di Bonifati.
Un trend positivo, insomma, se si considera che nei mesi precedenti si erano verificati fatti incresciosi sull’Alto Tirreno cosentino tali da impegnare anche una seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la prefettura di Cosenza.
Tra questi si ricordano l’esplosione di un ordigno di fronte un’abitazione privata a Santa Maria del Cedro. La bomba scoppiò ad ora di cena, in una sera di fine settembre, e fu ritenuto un miracolo il fatto che non provocò feriti, ma solo danni alle cose.
Il mese successivo una mano rimasta ancora ignota diede alle fiamme due mezzi meccanici in una località montana di Tortora a danno di una ditta impegnata nel taglio di un bosco privato.
Di minore intensità, infine, gli atti di vandalismo perpetrati a danno del liceo Pietro Metastasio di Scalea dove, ad inizio di ottobre, l’esplosione in piena notte di un ordigno aveva provocato danni a una finestra.
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