Il presidente della Regione Calabria ha deciso di fare lo sciopero della fame. “Lotterò con tutte le mie energie affinché si affermi la verità”. Respinta la richiesta dei domiciliari.
CATANZARO – “I polveroni sono il vero regalo alla mafia”.
È quanto dichiarato dal presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio, coinvolto nell’operazione Lande desolate.
La Dda di Catanzaro aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma il Gip Pietro Carè ha respinto la richiesta e ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, a San Giovanni in Fiore. L’accusa per il governatore calabrese è di abuso d’ufficio.
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“Di fronte ad accuse infamanti – ha detto Oliverio – ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica.
Tra l’altro, l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della regione.
Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore. Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini.
Chiedo chiarezza – ha concluso Oliverio – lotterò con tutte le mie energie perché si affermi la verità”.