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Isola Dino, in mare più copertoni che in un’officina

I fondali dell’area protetta ricoperti di rifiuti. In tre giorni di pulizia individuati o recuperati oltre 100 pneumatici. E non ci sono solo quelli…


PRAIA A MARE – Oltre 100 pneumatici sono stati fin qui individuati o recuperati dai sommozzatori del progetto di rimozione dei rifiuti dai fondali dell’Isola Dino di Praia a Mare.

Un primo e parziale dato che emerge al terzo giorno dei lavori finanziati per 40 mila euro dalla Regione Calabria. I fondi sono stati concessi a un progetto presentato da Italia Nostra e affidati a una ditta specializzata di Sapri.

Ma i copertoni non sono il solo rifiuto che in queste ore sta riempiendo i tre container posizionati vicino alla spiaggia, in località Fiuzzi di Praia a Mare. Solo per citare qualche esempio, lì dentro sono finiti anche quel che restava di un gozzo in vetroresina e un gommone. Poi, anche tante reti e cordame vario.

Non è tutto: sui fondali dell’Isola Dino sono presenti anche automezzi e altri rifiuti ferrosi, ma non saranno rimossi nell’ambito di questo progetto, che focalizza il suo impegno sull’eliminazione di rifiuti plastici.

Un impegno lodevole che punta a liberare i fondali da questi rifiuti che danneggiano l’ecosistema marino, come ci ha spiegato questa mattina Maya Battisti, project manager di Italia Nostra.

I rifiuti raccolti – ci ha anche detto – saranno avviati allo smaltimento man mano che i container si riempiranno nel corso dei sedici giorni effettivi di lavori che sono in programma, in base alle coperture finanziare a disposizione. Eccola ai microfoni di CalNews.

Ma come ci arrivano lì, tutti questi rifiuti? La loro presenza pone due questioni importanti.

Da un lato l’inciviltà dell’uomo. Parte di quei rifiuti è stata scaricata in loco. Altra parte, la maggiore, è portata lì dalle correnti, ma è pur sempre frutto di un abbandono illecito di rifiuti. Soprattutto, lungo le sponde dei corsi d’acqua che da Tortora a San Nicola Arcella interessano l’area del Sito di importanza comunitaria (Sic) Isola di Dino – Capo Scalea.

L’altra questione è relativa alla scarsezza di interventi da parte delle autorità preposte a ogni livello per la prevenzione e la soluzione di fenomeni come questo.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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