Il 17 ottobre l’infrastruttura mai realizzata sarà discussa a un tavolo dell’Autorità nazionale anticorruzione. Il Comune intanto vuole i soldi dalla Regione Calabria.
DIAMANTE – Il Porto di Diamante sarà oggetto di un incontro il prossimo 17 ottobre presso l’Autorità nazionale anticorruzione.
Le peripezie nella sua realizzazione saranno discusse a Roma, nel corso di un’audizione presso l’ufficio istruttore, ufficio vigilanza collaborativa e vigilanze speciali.
Ne da notizia l’amministrazione comunale di Diamante che in una nota ricorda come l’Anac abbia avviato un procedimento di vigilanza a seguito della segnalazioni di alcuni cittadini. Si cerca ancora chiarezza, dunque, sulla realizzazione dell’infrastruttura ferma al palo da decenni.
L’amministrazione comunale nel frattempo ha avviato un’azione risarcitoria nei confronti della Regione Calabria per i danni causati dalla gestione dell’appalto.
“Vogliamo revocare la delega, affidata alla regione – commenta il sindaco del Comune di Diamante, Ernesto Magorno – per la realizzazione dei lavori a terra previsti nella variante migliorativa. Lo scopo è riuscire a ottenere dalla regione i soldi per realizzare noi i lavori”.
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