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Praia a Mare, Antonino De Lorenzo fuori dalla maggioranza

E attacca frontalmente un Antonio Praticò accentratore e dipinto come principale causa dell’immobilismo di Praia a Mare in ogni settore. “Ed io non ci sto”!


PRAIA A MARE – Antonino De Lorenzo esce dalla maggioranza del sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò.

Resta nel consiglio comunale. Formalmente è ancora assessore, ma la revoca delle deleghe al Turismo, Attività produttive e Spettacolo dovrebbe essere dietro l’angolo.

Una decisione, quella di abbandonare la maggioranza che – per sua stessa ammissione – non dovrebbe sorprendere, dopo lo sfogo estivo post Jova Beach Party contenente un affatto velato attacco allo stesso sindaco.

Ma nella decisione – si evince da uno scritto di De Lorenzo diffuso alla stampa locale – pesano anche altre questioni, oltre agli attriti con il sindaco.

Tra questi i ritardi in alcuni strumenti indispensabili allo sviluppo di Praia a Mare: Piano spiaggia e Piano strutturale comunale, ma anche demanio, ospedale, rifiuti, decoro del paese, programmazione estiva e tanto altro.

Nelle righe si legge chiaramente la critica alla politica accentratrice di Antonio Praticò.

Di seguito vi riportiamo integralmente l’intervento di De Lorenzo.

Antonino De Lorenzo: “Io fuori, ecco perché”

Antonino De Lorenzo e Jovanotti durante il Jova Beach Party a Praia a Mare 7 agosto 2019

“Il mio percorso amministrativo con questa maggioranza si è oramai chiuso, dopo sette anni di lavoro e collaborazione tendente sempre al bene comune e allo sviluppo economico e turistico di Praia a Mare, che ha visto il culmine nel concerto di Jovanotti del 07 agosto 2019, ideale completamento e perfetta sintesi di questi ultimi due anni, nei quali ho ricoperto il ruolo di assessore al Turismo, Attività produttive e Spettacolo.

Ritengo sia parso a tutti chiaro sin dalla sua pubblicazione, che il mio post su Facebook del 9 agosto scorso, pur se formalmente riferito a mancati ringraziamenti e meriti usurpati, celava una situazione ormai strutturale di disagio oltre che di enorme e incolmabile distanza nella valutazione delle scelte amministrative e di gestione della cosa pubblica che nessuna persona di buon senso poteva ulteriormente tollerare.

In questo tempo ho sempre messo a disposizione della maggioranza le mie capacità e le mie conoscenze, occupandomi direttamente di progetti di fondamentale importanza per dare visibilità ad un paese che vive, oramai, esclusivamente di turismo.

Nonostante tutto ho condiviso la progettualità della maggioranza, dando naturalmente massima fiducia a chi si occupava più direttamente delle singole questioni: tra esse ricordo, in particolare, oltre che la questione demanio, quelle relative alla riapertura dell’ospedale, al Piano comunale di spiaggia ed al Psc (ex Piano Regolatore).

Al momento, purtroppo, nessuna di esse appare risolvibile in tempi accettabili. E qui aggiungo un doveroso ‘purtroppo’, trattandosi di questioni di fondamentale importanza oltre che per lo sviluppo del territorio, anche per la serenità di chi da esse viene toccato direttamente.

Faccio, di seguito, un breve cenno ai singoli temi, ripromettendomi di tornare a breve su ciascuno di essi in modo più analitico, onde consentire a ciascuno, a qualsiasi titolo interessato, di dare il giusto peso alle mie ed alle altrui considerazioni.

Di certo c’è, al momento, che la strada intrapresa da un sindaco, che, non solo non ha portato ad alcun risultato tangibile, quanto sta inopinatamente creando difficoltà e tensione nei cittadini, ignari ed increduli di fronte ad un comportamento spesso dettato da ragioni di principio e sempre nella direzione opposta alla semplice e agevole soluzione.

Con la conseguenza che, in particolare, imprenditori, operatori balneari, commercianti e tutti quelli che vorrebbero vedere Praia a Mare crescere come può e merita, devono fare i conti con una situazione di vera e propria stagnazione.

La questione demanio continua ad essere gestita, per ragioni di principio, senza un minimo di buon senso. Con la conseguenza che sta generando importanti costi per l’ente a causa del gran numero di incarichi a legali, con i quali vengono citati in giudizio cittadini che hanno la sola ambizione di redigere (dopo oltre 40 anni) un atto che sia valido e che consenta loro di disporre finalmente del proprio immobile (magari per concederlo in garanzia per ottenere un mutuo per la sua ristrutturazione), dopo aver pagato regolarmente le rate nei termini previsti nell’originaria proposta irrevocabile di acquisto.

Ad oggi le spese per incarichi legali ammontano a circa 300 mila euro e chissà quanti incarichi ancora dovranno essere assegnati e quali ulteriori spese si dovranno sostenere.

Circa un anno fa abbiamo esultato per la riapertura dell’ospedale che, ci fu detto, non solo sarebbe ritornato funzionale come in passato, ma che, anzi sarebbe migliorato in termini quali-quantitativi.

Ebbene oggi siamo ancora qui a parlare della riapertura della riapertura! Cose paradossali che possono accadere solo in un luogo in cui ogni questione viene gestita solo ed unicamente da una figura predominante e preponderante, che non lascia alcuno spazio neanche al dottor Fortunato, assessore con delega alla Sanità ma, soprattutto medico.

La stessa delega all’Igiene pubblica, sempre in capo all’assessore Fortunato, viene fortemente limitata, con le azioni sul campo che si limitano all’impianto delle dog toilette, mentre i cittadini che vanno al mercato del giovedì non hanno diritto ad avere un servizio igienico degno di questo nome.

In merito al nuovo Piano comunale di spiaggia, va detto che nonostante la responsabilità dell’amministrazione comunale nella vacatio venutasi a creare nel 2013 a seguito della revoca di quello precedente elaborato dall’amministrazione Lomonaco, ancora ad oggi non si vede lo straccio di una bozza di progetto, con gli operatori balneari praiesi che vagano in un limbo, a differenza di quelli dei comuni viciniori, che in molti casi hanno consentito di realizzare strutture fisse, come accade nelle più prestigiose spiagge italiane.

È recente la sentenza del Consiglio di Stato che ha ordinato all’amministrazione comunale di riadottare il Piano strutturale comunale (ex Piano Regolatore), redatto e varato dall’amministrazione Lomonaco.

Su tale questione, nonostante lo strumento urbanistico sia l’elemento basilare per gettare le fondamenta dello sviluppo socio economico di una comunità, non è stata fatta alcuna riunione di maggioranza, ma tutto è stato gestito esclusivamente dal sindaco che, sulla scorta di un parere qualificato di un urbanista, ha portato in giunta una proposta, approvata all’unanimità, con la quale si apre un percorso lungo, tortuoso e di non facile completamento, destinato, non si sa tra quanto tempo, a modificare il citato Piano.

Si tratta di una delibera che, votata anche dal sottoscritto, contiene molti elementi positivi: non è positivo il fatto che ad oggi non vi sia chiarezza alcuna sugli indirizzi che deve tenere l’ufficio tecnico, la qual cosa sta generando una grandissima confusione tra i professionisti, impossibilitati a fornire valide consulenze alla propria clientela per la strutturale carenza di un indirizzo programmatico.

Con la conseguenza che si fa perdere tempo prezioso ad una classe imprenditoriale già duramente provata dalla crisi economica che attanaglia il settore dell’edilizia circa 10 anni.

Aggiungo qui rapidamente che la stagione estiva appena conclusa ha visto alcuni stabilimenti balneari mutilati della propria offerta turistica. Ha registrato l’assenza totale di una programmazione di spettacoli ed eventi (fatta eccezione per il Jova Beach Party) a causa delle ‘lungimiranti’ strategie turistiche del nostro primo cittadino.

Ha posto turisti e residenti di fronte ad una carenza igienica senza precedenti, con il Viale della Libertà assediato da pidocchi, blatte e topi.

Per non parlare di un sistema di controllo degli appartamenti ammobiliati per uso turistico tendente alla sola repressione, orfano di un’opera positiva di sensibilizzazione.

Di una gestione della raccolta differenziata sempre ai limiti del collasso, con un’isola ecologica costantemente stracolma di rifiuti a causa di un servizio di smaltimento da terzo mondo.

E che dire del primo cittadino che, rammento, oltre ad essere sindaco è, nei fatti, anche vicesindaco oltre che presidente del consiglio comunale, senza alcun pudore toglie all’improvviso e senza preavviso alcuno gli uffici agli assessori, lasciandoli senza spazi idonei a ricevere i cittadini, al solo presumibile scopo che ogni incontro debba svolgersi nella sua stanza?

In questo scenario ciò che maggiormente preoccupa è la mancanza di una presa di coscienza circa gli errori commessi: forse è per questo che qualsiasi mia riflessione e/o suggerimento sia sfociata in un nulla di fatto.

Oggi Praia a Mare anche a causa della nota ordinanza contro l’alcool e la musica è più simile ad una residenza per anziani che ad un paese turistico.

A Praia a Mare il piano bar è un’attività ai limiti della legalità. Oggi a Praia a Mare organizzare un evento in piazza o un semplice Carnevale sul Viale sembra essere diventata materia di studio dei servizi segreti. Oggi a Praia a Mare è diventato difficile fare qualsiasi cosa senza essersi presentati al cospetto del sindaco.

Ed io non ci sto!

Ritengo che sia giunto il momento, per tutti, di aprire gli occhi: e la mia opera sarà quella di mettere in luce le gravi carenze di questo modo anacronistico di amministrare la cosa pubblica, accompagnato da proposte che caratterizzeranno la mia azione politica che, mi auguro, possa essere condivisa, supportata e arricchita dal contributo di chiunque pensi che è arrivata l’ora di riprenderci il nostro meraviglioso paese.

Antonio De Lorenzo e Antonio Praticò

A chi pensa che per troppo tempo sono stato a fianco dell’attuale sindaco dico solo che in questi anni ho lavorato per Praia a Mare, cercando, e in qualche caso anche riuscendo, a farla conoscere al mondo intero attraverso le più importanti trasmissioni televisive nazionali, dotandola di regolamenti e di software all’avanguardia nella gestione delle locazioni turistiche, incontrando le diverse categorie sia per l’organizzazione di manifestazioni che per la risoluzione di problemi (incontri con i proprietari dei bar per l’infausta ordinanza), conseguendo quattro Bandiere Blu e organizzando eventi e spettacoli a cui hanno partecipato, d’estate e in inverno, miglia e migliaia di persone.

Oggi le condizioni per poter lavorare seriamente e serenamente non ci sono più, oggi è tempo di compiere un atto di responsabilità che guardi al futuro nostro e dei nostri figli”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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