Accolto il ricorso del Governo contro l’ordinanza della Santelli che parla di “vittoria di Pirro” ed emana una nuova ordinanza sugli stili di vita delle famiglie.
CATANZARO – Il Tribunale amministrativo della Calabria ha annullato la parte dell’ordinanza regionale che consentiva la ristorazione con tavoli all’aperto.
Il Tar di Catanzaro, ha dunque accolto il ricorso presentato dall’avvocatura di Stato su impulso del ministro per gli Affari generali delle regioni.
“Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano. La sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini è una nostra priorità assoluta nell’emergenza Covid-19”, ha commentato il titolare del dicastero, Francesco Boccia.
La Santelli parla di vittoria di Pirro per il Governo Conte, dal momento che “per 11 giorni l’ordinanza ha avuto validità”. Ora la governatrice pensa alla possibilità di “sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Consulta”.
In tutta questa vicenda va tenuto conto che, in realtà, sono stati pochi gli esercizi che hanno riaperto e lo hanno fatto gradualmente, anche tenendo conto che il Governo dovrebbe comunque consentire la ripresa di queste attività a metà maggio.
Ciononostante la presidente della Calabria ha parlato di “rammarico per una pronuncia che provoca inevitabilmente una battuta d’arresto ai danni di una regione che stava ripartendo dopo due mesi di lockdown e dopo immensi sacrifici da parte dei cittadini”.
La Calabria e il Sud hanno vinto – ha inoltre aggiunto – perché hanno dimostrato di voler lavorare e di non pretendere politiche di assistenza”.
E la Santelli, nello stesso giorno, ha lanciato una nuova ordinanza, questa volta sugli stili di vita delle famiglie.
Con l’obbligo dell’uso delle mascherine, il rispetto delle misure di igiene ed evitando qualsiasi assembramento, i calabresi a partire da domenica 10 maggio 2020:
“Un’ordinanza – spiega la Santelli –, in linea con quanto già disposto in altre regioni” e regolata sul report circa il rischio sanitario, dal quale si evince “che, al 6 maggio 2020, la Calabria viene considerata a rischio basso e con una riduzione nel trend dei casi da Covid-19.
Dunque un territorio che, allo stato attuale, si configura come caratterizzato da una debole probabilità di diffusione del virus e una conseguente transizione dalla fase 1 di lock-down alla cosiddetta Fase 2 A”.
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