Il sindacalista inizia lo sciopero della fame. Avanzate istanze su regolarizzazione degli “invisibili”, cittadinanza e altri temi.
ROMA – “Sono incatenato a Villa Pamphili dove si stanno tenendo gli Stati Generali. Da oggi comincia uno sciopero della fame finché il Governo non ci darà risposte”.
È quanto dichiara Aboubakar Soumahoro, sindacalista ivoriano naturalizzato italiano del coordinamento agricolo dell’Unione sindacale di base (Usb).
Queste le risposte pretese dal Governo.
1. Riformare la filiera agricola con l’adozione di una patente del cibo per garantire ai consumatori un cibo eticamente sano e per liberare contadini, agricoltori e i braccianti dal giogo dello strapotere dei giganti del cibo che favoriscono il caporalato.
2. Cambiare le politiche migratorie con: la regolarizzazione di tutti gli invisibili con un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria convertibile per attività lavorativa; cancellazione degli accordi libici e dei decreti sicurezza con riforma dell’accoglienza; cittadinanza a chi è nato e cresciuto qui.
3. Varare un Piano nazionale emergenza lavoro per assorbire tutte le persone che hanno perso e che rischiano di perdere il lavoro per questa emergenza sanitaria.
“Per fare questo chiediamo la solidarietà e il sostegno di tutte e tutti – scrive Soumahoro –. L’unico simbolo che vi chiediamo di portare è la vostra umanità, i vostri dolori, le vostre sofferenze e i vostri sogni, le speranze e le idee di una comunità umana, solidale e sociale”.