Secondo i circa 7 mila precari la Giunta vuole dirottarli verso il settore privato, ma l’ultimo documento parla di “ripresa”.
CATANZARO – Stop all’attivazione di tirocini presso enti e dirottamento di circa 7 mila lavoratori calabresi esclusivamente verso i privati.
A sostenerlo sono i Tirocinanti calabresi utilizzati presso enti territoriali e ministeriali. A giugno scorso, avevano chiesto al Governo Santelli di riconoscere loro lo status di lavoratori subordinati.
“Siamo senza garanzie occupazionali” dicono in un comunicato, e la Regione Calabria avrebbe “avanzato la proposta di non attivare più alcun tirocinio“.
Una notizia della quale, però, non siamo riusciti a trovare traccia in atti ufficiali. L’ultimo aggiornamento fornito il 2 luglio dal dipartimento Lavoro della Regione Calabria è un avviso rivolto ai soggetti ospitanti e ai lavoratori precari stessi.
La comunicazione riguarda il cumulo delle ore per il tirocinio “Giustizia” e “Mibact area 3” nel periodo di sospensione delle attività causa Covid-19. “Le ore effettuate nel mese di marzo 2020 verranno cumulate con quelle del mese di effettiva ripresa del percorso formativo“.
Quindi, quantomeno per i percorsi Giustizia e Mibact 3 la Regione parla di “ripresa”.
Tuttavia, tra i tirocinanti serpeggia timore che va ad aggiungersi alle conseguenze negative della loro datata precarietà.
“Si ha intenzione di parcheggiare queste persone – dicono -, pertanto declassandole, presso il settore privato con manifestazioni rivolte alle aziende private per incentivare l’inserimento di chi ha svolto percorsi formativi con la Regione.
E ancora: “Con questo terribile escamotage, si troveranno sradicati con quelle competenze acquisite di anno in anno, per essere dirottati nella selva oscura del privato.
Quindi – proseguono -, il futuro che si prospetta per i tirocinanti calabresi, dopo anni e anni di formazione finanziata nei settori in cui operano, avrà l’odore di beffa, anche per l’ingente entità di risorse investite in questi anni per qualificarli nei settori in cui operano.
E le sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) – concludono – saranno compiacenti con questo misfatto a danno dei tirocinanti calabresi che oltre all’abbandono
da parte dell’attuale giunta, non hanno mai trovato gradimento da parte dell’attuale governo Pd-5 Stelle”?
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