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Scalea, licenziato operaio ditta rifiuti: rubava carburante

Lo rende noto la ditta affidataria del servizio che ha scoperto la condotta del dipendente grazie a una investigazione privata.


Un dipendente della ditta che a Scalea si occupa dei rifiuti è stato licenziato perché sorpreso a rubare gasolio dai veicoli aziendali.

È la stessa ditta a renderlo noto in un comunicato stampa nel quale chiarisce le circostanze emerse dall’operato di una agenzia investigativa.

“Abbiamo provveduto – fa sapere – al licenziamento disciplinare in tronco di un lavoratore per giusta causa nel cantiere di Scalea.

Il provvedimento si è reso necessario dopo aver riscontrato, mediante l’attività investigativa affidata a un’agenzia specializzata, che il dipendente prelevava litri di gasolio da un automezzo di servizio i cui consumi, dai controlli effettuati, risultavano eccessivi, tali da nutrire i primi sospetti.

Il fascicolo è stato trasmesso all’autorità giudiziaria di competenza. I responsabili del cantiere, previe verifiche che scongiuravano qualsivoglia avaria meccanica, avviavano un accurato monitoraggio dei consumi riferiti al mezzo, constatando ammanchi di carburante che avevano luogo con frequenza pressoché settimanale.

A questo punto – prosegue il resoconto -, al fine di verificare l’eventuale commissione di condotte fraudolente e individuare gli autori, la società dava mandato all’agenzia investigativa la quale successivamente forniva la relazione dell’attività espletata.

Dalle risultanze e dalla visione del materiale video e fotografico, sono stati riscontrati gli episodi contestati al lavoratore che non lasciano spazio a dubbi, circa la condotta fraudolenta commessa, con particolare riferimento al furto e alla appropriazione indebita del carburante aziendale.

La gravità di tale comportamento ha compromesso irrimediabilmente il rapporto di fiducia e di diligenza tra le parti, elementi cardini previsti dagli obblighi contrattuali.

Si è proceduto, dunque, al recesso immediato senza alcun preavviso essendo in presenza di una condotta perseguibile penalmente e civilmente.

L’azienda ha l’obbligo di tutelare la sua immagine ed integrità morale di tutto lo staff – conclude la nota – e di salvaguardare il proprio patrimonio dei beni al fine di scongiurare un danno economico”.

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