Per il reato di associazione mafiosa la corte ha ribaltato la sentenza dl tribunale di Paola. Condanne anche per Mandaliti e Valente.
Franco Muto, ritenuto il boss dell’omonimo clan di ‘ndrangheta di Cetraro, è stato condannato a 20 anni di carcere per il reato di associazione mafiosa nell’ambito del processo penale scaturito dall’operazione Frontiera.
Questa la sentenza emessa oggi dalla seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, che lo ha contestualmente assolto dal reato di intestazione fittizia di beni.
Disposta anche la libertà vigilata per tre anni e la confisca dei beni e dei rapporti finanziari a lui riconducibili.
Per questo capo di imputazione (associazione mafiosa), Franco Muto era stato assolto in primo grado, nel 2019, dal tribunale di Paola.
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Tra le altre decisioni, condanne per Antonio Mandaliti (14 anni di reclusione) e Luigino Valente (22 anni, 10 mesi e 10 giorni di reclusione).
Anche in questo grado di giudizio, come nel primo, si registrano assoluzioni per l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri e Massimo Longo.