Caro carburante: prezzi oltre i 2,50 € e le aziende del trasporto bloccano i camion. Possibili aumenti per i beni al dettaglio. Chiesto azzeramento Iva e accise.
In alcuni casi, prezzo del diesel e della benzina vicini ai 2 euro e 60 centesimi, ma 24 ore prima erano di 30 centesimi inferiori.
Lungo il Tirreno cosentino, come nel resto del Paese, il caro carburante si ritaglia un posto di riguardo nel panorama della discussione d’opinione tra le persone.
Gli aumenti proseguono a un ritmo vertiginoso e le bacheche dei social si riempiono di contenuti ironici o rabbiosi, tra un appello al ritorno alla mobilità a bordo di bestie da soma, fino alle imprecazioni contro le cause di questo andazzo, in particolar modo la guerra in Ucraina.
C’è inoltre chi invoca una reazione del Governo, a cui chiede di togliere le accise. Una mossa che – secondo alcuni – dimezzerebbe il costo.
Ma nel settore dell’economia questi aumenti sono una cosa dannatamente seria, serissima. Già nelle scorse settimane si ricorderanno le proteste, tutto sommato pacifiche, fatte dai camionisti anche lungo la Ss 18 che attraversa la Riviera dei Cedri e in generale il Tirreno cosentino. (ne avevamo parlato qui)
Gli automobilisti, in quella occasione, furono travolti da una irrefrenabile corsa al pieno, prendendo d’assalto le stazioni di rifornimento ed esaurendo in alcuni casi le scorte delle cisterne, come documentato allora dai colleghi di CalNews in un contenuto video.
Con i rincari delle ultime ore sono previsti nuovi disagi. Lunedì 14 marzo 2022, infatti, è in programma da parte delle aziende di autotrasporto la sospensione a livello nazionale dei loro servizi proprio a causa del caro carburante.
Lo ha reso noto Trasportounito: “Non è uno sciopero, né una rivendicazione specifica, ma un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore”, fa sapere.
“La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, al ministro e al viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e al presidente della commissione di garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.
Secondo il Codacons – intervenuto nella vicenda – queste proteste nei trasporti potrebbero portare nell’immediato ad una ulteriore grave impennata dei prezzi al dettaglio.
“Il blocco dell’autotrasporto – sostiene il presidente Carlo Rienzi – avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando a una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati.
Una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro carburante.
In tale situazione, dal Governo arriva un immobilismo vergognoso, e non si capisce cosa attenda l’esecutivo per azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dalle casse statali da novembre ad oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa”.