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Calabria, Coldiretti: costi ortofrutta su e regione tra le più colpite

Le crisi internazionali, guerra in Ucraina e caro energia, influiscono pesantemente sulle performance del settore.

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“Guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta ad un +51%, ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole”.

Lo sostiene in un comunicato stampa Coldiretti Calabria.

“La crisi – sostiene – colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta, che è la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3%.

Questo quanto emerge da una nostra analisi su dati Crea in rifermento a Fruit Logistica 2022 di Berlino, la principale fiera internazionale di settore dove sono presenti nostri operatori preoccupati per l’impatto della guerra in Ucraina.

È uno scenario preoccupante per il settore ortofrutticolo che assegna alla nostra regione un ruolo significativo, garantisce occupazione a tempo indeterminato e stagionale, buon fatturato tra fresco e trasformato, tale da classificare la Calabria al sesto posto in Italia per valore alla produzione.

Vantiamo prodotti ortofrutticoli a marchio in particolare Igp e la Calabria della frutta – evidenzia la Coldiretti – primeggia con molte produzioni importanti: dalle clementine ai  kiwi, agrumi, fragole, nettarine,cipolla di Tropea, fino alle castagne e nocciole ma anche per molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, finocchi, patate della Sila.

Un patrimonio minacciato da crisi internazionali e cambiamenti climatici, che ha causato una perdita della produzione regionale che purtroppo commercializza solo il 27% della produzione aggregata con Organizzazioni di Prodotto e il restante viaggia con il commercio tradizionale.

A questo si è aggiunto il balzo dell’energia che ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti – dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna.

Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro.

Occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità perché – conclude Coldiretti Calabria – l’agricoltura di qualità ha bisogno di acqua”.

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