PRAIA A MARE

Praia… a Mare con Marisa Manzini. In piazza Municipio per parlare di ‘Ndrangheta

Marisa Manzini, magistrato in servizio da anni in Calabria. Nuovo appuntamento della rassegna letteraria curata da Egidio Lorito.


Marisa Manzini è l’ospite del nuovo appuntamento della rassegna letteraria Praia… a Mare con curata dal giornalista Egidio Lorito, questa sera, sabato 27 agosto 2022, alle 22 e 30 in Piazza Municipio.

Magistrato, ha ricoperto gli incarichi di sostituto procuratore presso le procure di Lamezia Terme, la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, di sostituto procuratore generale a Catanzaro e di procuratore della Repubblica aggiunto a Cosenza.

Si è occupata per diversi anni della criminalità organizzata presente sul circondario della Procura di Vibo Valentia.

Nel salottino praiese, presenterà e discuterà con i presenti di “Donne custodi donne combattenti. La signoria della ’ndrangheta su territori e persone“, edito da Rubettino.

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Sul sito dell’editore, in merito a quest’opera, si legge: “Nella ’ndrangheta la famiglia di sangue è sacra e inviolabile. Malgrado la sua ormai acclarata organizzazione di tipo verticistico e il suo apparentamento con la massoneria, la sua forza risiede, principalmente, nei vincoli di sangue, che conferiscono alla ’ndrangheta la indissolubilità che ne fa una forma di criminalità di cultura.

La ’ndrangheta, prima di essere organizzazione mafiosa, è cultura. Una forma di cultura distorta e deteriore che deve essere combattuta attraverso la coltivazione di una cultura sana che origina dalla conoscenza. La ’ndrangheta si insinua, in modo silente, all’interno dell’economia; controlla il territorio su cui opera ed esercita la signoria su cose e persone.

Lo studio delle relazioni interne alle famiglie ’ndranghetiste consente di affermare che la prepotente signoria esercitata dalla mafia calabrese si estende anche alla vita delle donne di famiglia, quelle donne che troppo spesso divengono strumento dell’organizzazione.

Il cambiamento, allora, potrà avvenire solo se, dall’interno della famiglia, la componente femminile, che tramanda i sub valori mafiosi, rifiuterà tale compito e se le donne strumento si trasformeranno in donne combattenti”.

Interverranno le forze di polizia del territorio e presenzierà Domenico Fiordalisi, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

Redazione

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