TORTORA

“Maria, quella vera” in finale all’I-Fest International Film Festival

I-Fest International Film Festival: in concorso un cortometraggio ideato in Calabria dall’Istituto professionale Gabriele di Tortora.


“Maria, quella vera”, cortometraggio a cura dell’Istituto Professionale “Antonio Gabriele” di Tortora liberamente ispirato a La canzone di Marinella di Fabrizio De André, è tra i 5 finalisti dell’i-Fest International Film Festival categoria Contest Orizzonti – Young Talents.

Il concorso cinematografico internazionale, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il 10 settembre a Castrovillari, è organizzato in media partnership con Rai Cinema Channel ed in collaborazione con CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e S.I.A.E. ed è dedicato a short film, documentari e short d’animazione realizzati da filmmaker italiani e stranieri.

“È un grande orgoglio – si legge in un comunicato stampa – per l’Istituto Gabriele e per il Comune di Tortora poter prendere parte ad un importante evento che ha raccolto adesioni da professionisti di tutto il mondo e che nelle precedenti edizioni ha potuto vantare ospiti internazionali, professionisti quali il doppio Premio Oscar Paul Edward Haggis, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e produttore televisivo canadese.

Il progetto didattico, curato dall’educatore e divulgatore della musica d’autore Francesco Aurelio che si è occupato inoltre della sceneggiatura del cortometraggio e dal regista Alessandro Caroppi, ha avuto inizio lo scorso 25 marzo ed ha avuto come fulcro l’approfondimento de La canzone di Marinella di De André, suggerita al cantautore da un articolo di cronaca del 1953 riguardante l’uccisione di una mondana, Maria Boccuzzi, partita con la famiglia dalla terra di Calabria e che ha trovato la morte perché uccisa e gettata in un fiume a Milano”.

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Il cortometraggio è stato girato in Calabria, principalmente tra il centro storico di Tortora e il fiume Noce, accompagnato dalla voce dell’artista tortorese Ylenia Iorio, “perché forse solo i vicoli di chi è nato in questa terra e da questa terra partito avrebbero potuto raccontare questa storia, per reinventare la vita ed addolcire la morte di chi forse avrebbe solo voluto seguire un aquilone”, concludono i promotori del progetto.

Redazione

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