PRAIA A MARE

Ospedale di Praia a Mare, chiesta la sostituzione di Sciabica

Nasce un nuovo comitato cittadino sul tema dell’ospedale di Praia a Mare chiuso e ancora non riaperto nonostante le sentenze del Consiglio di Stato.


C’è un nuovo comitato civico a Praia a Mare, NuovaMente Praia, sceso in campo per le sorti dell’ospedale: la struttura che – come è ampiamente noto – è stata chiusa da un governo regionale di centrodestra anni fa e che, nonostante inaugurazioni insensate, è rimasta chiusa anche con governi regionali di centrosinistra.

La vicenda giudiziaria è lunga e complessa ma, in estrema sintesi, va ricordata prima di arrivare alle richieste formulate alla politica locale dal nuovo comitato. La situazione dell’ospedale è tale nonostante il Consiglio di Stato con più pronunciamenti abbia negli anni disposto di rivedere la funzione della struttura e abbia più volte nominato commissari che avrebbero dovuto fare quello che i commissari della sanità (l’ultimo in ordine cronologico è l’attuale governatore calabrese, Roberto Occhiuto) non hanno mai fatto.

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Riaprire l’ospedale – tanto per proseguire sulla linea della sintesi – significa trovare i soldi per assumere personale e acquistare le dotazioni tecniche, partendo dal ripristino delle sale operatorie, ad esempio, smantellate e trasferite altrove, e assolvere alle funzioni sanitarie decise per legge.

Ovvero, da una direzione sanitaria autonoma a un pronto soccorso di emergenza-urgenza, dai reparti di Medicina generale, Medicina interna, Ortopedia con relativi posti letto, ai servizi di Anestesia e rianimazione, Radiologia, Laboratorio analisi, Farmacia ospedaliera, Emodialisi e fino agli Ambulatori specialistici ospedalieri (ne avevamo scritto qui).

L’ultimo passo sull’ospedale di Praia a Mare fin qui compiuto è, ancora una volta, un pronunciamento del Consiglio di Stato che ha stabilito l’inottemperanza della struttura commissariale della sanità calabrese rispetto a quanto previsto dal celebre Decreto Sciabica (qui, il dettaglio).

Era gennaio del 2022. Da quel momento, Occhiuto (che di recente ha insistito con la storiella della dovuta riapertura di Praia a Mare) aveva 90 giorni di tempo per ottemperare alla sentenza. Quel periodo è passato e l’ospedale non è stato riaperto.

Come ci aveva spiegato chiaramente il legale dei comuni di Praia a Mare e Tortora, ricorrenti a nome del territorio: “Trascorsi eventualmente invano questi 3 mesi, si procederà con la nomina di un commissario ad acta per ottemperare al posto del commissario della sanità calabrese. Ma questo è solo uno scenario possibile, del quale molti sperano non ci sia bisogno“. Invece…

Ma, in questa nefasta eventualità, non è escluso che i comuni possano procedere per la richiesta di risarcimento del danno” era stato aggiunto.

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Ma veniamo all’oggi e a cosa chiede il Comitato Nuovamente Praia che “è composto da una decina di amici”, ci ha spiegato l’ex assessore della Giunta Praticò, Fernando Marsiglia che ne fa parte, che “non è ancora costituito in forma ufficiale”, ma tiene a cuore le sorti dell’ospedale.

Quanto contenuto nella missiva “è da considerarsi un consiglio, un suggerimento, un supporto” agli intestatari della stessa. Ovvero, il sindaco di Praia a Mare Antonino De Lorenzo e la sua Giunta, gli altri sindaci del territorio e anche Anna Maiorana, capogruppo di Amare Praia, compagine di continuità con la Giunta Praticò ora all’opposizione nel Consiglio comunale di Praia a Mare.

Il Comitato, dopo aver ricostruito la vicenda ospedale, in sostanza, chiede la sostituzione di Sciabica per non aver riaperto la struttura al posto dell’inottemperante Occhiuto, di procedere alla richiesta risarcimento danni (una delibera di Giunta aveva già provveduto a dare mandato legale in tal senso) e di verificare se il Tavolo interministeriale “Adduci” è a conoscenza dello stato delle cose.

“Un’eventuale persistere dell’inerzia e del silenzio sull’ospedale di Praia a Mare non potrà fare altro che alimentare ulteriormente le nostre legittime preoccupazioni e cioè che invece di andare avanti, si vada indietro, senza aver ottenuto, a tutto danno dei cittadini, quei risultati concreti che, invece, dovrebbero
provenire da quanto stabilito dalle sentenze del Consiglio di Stato e dallo stesso decreto Sciabica”, chiude il comitato.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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