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La Commissione Europea ha inserito nel registro delle Dop il Cedro di Santa Maria del Cedro. A conclusione un percorso durato anni.
Il cedro di Santa Maria del Cedro è stato iscritto dalla Commissione europea nel registro delle Denominazioni d’origine protette (Dop) ed è avvenuta la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione del documento unico con il riferimento alla pubblicazione del disciplinare.
La Commissione UE si è dunque espressa positivamente sulla richiesta inviata con apposito fascicolo dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Ora, se non perverranno entro 3 mesi notifiche di opposizione o dichiarazioni di opposizione motivate ricevibili, la Commissione registrerà il nome.
Sta dunque per concludersi positivamente, dopo diversi anni, il procedimento per la registrazione del Cedro di Santa Maria del Cedro nel registro delle Dop avviato dal Consorzio del Cedro di Calabria (a questo link trovi diversi articoli per ricostruirne le tappe).
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“Un importante traguardo – dichiara il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto -. Nel giro di pochi mesi, grazie all’impegno profuso dal consorzio e dal dipartimento e dall’assessorato all’Agricoltura regionale, siamo riusciti a centrare un obiettivo rilevante per l’intera Calabria”.
Il Cedro di Santa Maria del Cedro si va dunque ad aggiungere ad altri celebri prodotti agroalimentari riconosciuti dall’Unione Europea come le Clementine di Calabria IGP, il Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto, la Patata della Sila Igp, la Cipolla rossa di Tropea Igp e l’essenza di bergamotto Dop di Reggio Calabria.
L’Ue spiega che “Denominazione di Origine Protetta” identifica un prodotto originario di una specifica area geografica, che ne determina la qualità e le caratteristiche ed in cui si svolgono le fasi della sua produzione.
