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Carcere di Paola: sit-in dei sindacati contro carenza personale

Sappe, Sinappe, Uilpa e Cisl: “In 5 anni 27 in pensione non sostituiti. Vengano a vedere come si lavora al Carcere di Paola”.


Si è svolto questa mattina, lunedì 26 giugno 2023, un sit-in di protesta delle sigle sindacali rappresentative della polizia penitenziaria per denunciare le condizioni lavorative presso la Casa circondariale di Paola.

Il nodo principale è il sottodimensionamento cronico del personale: “Negli ultimi 5 anni – è stato detto – 27 unità sono andate in pensione senza essere sostituite“. Ed è per questo che la rivendicazione principale delle guardie carcerarie è “l’incremento immediato di almeno 6 unità“, intanto che si provveda a ricostruire la pianta organica depauperata dalle quiescenze.

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Il problema della carenza di personale è acuito da circostanze specifiche dettate dal periodo: “Di recente nella casa circondariale di Paola – hanno infatti argomentato i sindacati -, è stata riaperta la prima sezione per ospitare detenuti provenienti da altri istituti in sfollamento. La scelta, a ridosso della stagione estiva, ha determinato uno squilibrio sul piano ferie già pianificato e concordato tra l’Amministrazione Penitenziaria e le organizzazioni sindacali. In tale circostanza si è obbligati a comprimere il diritto soggettivo del personale”.

Secondo gli agenti penitenziari l’amministrazione avrebbe cercato di sopperire alla carenza di lavoratori con la tecnologia, installando ad esempio cancelli automatici e impianti di videosorveglianza. “Anche in presenza di questi accorgimenti – è stato detto durante il sit-in – la risorsa umana rimane indispensabile“. E anzi, “questi accorgimenti tecnici hanno aggravato il lavoro delle guardie invece di essere loro d’ausilio”. In alcune circostanze, “con la scusa delle tecnologie, ci si trova a svolgere da soli il lavoro di tre unità“.

Carcere di Paola

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Tra le conseguenze dello stato di cose, secondo le guardie penitenziarie sarebbero aumentati gli “eventi critici, specialmente per la presenza di detenuti psichiatrici”.

Per questi motivi viene quindi chiesta la rimodulazione dell’attuale pianta organica del carcere di Paola in modo che rispecchi maggiormente le esigenze dell’istituto. Viene infine chiesta ancora la “convocazione da parte del provveditore presso la casa circondariale di Paola, per verificare i carichi di lavoro diventati estenuanti”.

Nel sit-in odierno è stato puntato il dito contro l’amministrazione centrale, dalla quale i lavoratori si sentono abbandonati: “Il personale necessita di garanzie – è stato detto -, ha bisogno che l’Amministrazione Penitenziaria sia presente. Dobbiamo andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o aggrediti da una parte di popolazione detenuta che mette a repentaglio la sicurezza e l’ordine interno”.

Le sigle scese oggi in strada sono i sindacati autonomi Sappe e Sinappe, Uilpa polizia penitenziaria e la Federazione nazionale sicurezza (Fns) della Cisl. Ai manifestanti ha portato il suo saluto il sindaco del Comune di Paola, Giovanni Politano.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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