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Il prefetto di Cosenza ha dato il via libera alle intitolazioni a Scalea per Palmiro Manco, Maria Carmen Bernadette Incoronato e Silvio Longobucco. I loro nomi per sala consiliare, largo della Chiesa della Santissima Trinità e Stadio comunale.
La prefettura di Cosenza ha autorizzato le intitolazioni a Scalea in memoria di Palmiro Manco, Maria Carmen Bernadette Incoronato e Silvio Longobucco. Lo rende noto l’amministrazione comunale oggi, sabato 2 marzo 2024, dopo aver recentemente deliberato in tal senso.
La sala polifunzionale, sede del Consiglio comunale di Scalea, sarà intitolata a Palmiro Manco, mentre a Maria Carmen Bernadette Incoronato sarà intitolato uno spazio nei pressi della Chiesa della Santissima Trinità ed il nome di Silvio Longobucco sarà aggiunto a quello del fratello Domenico a cui è già intitolato lo Stadio di Scalea.
“L’amministrazione comunale, di concerto con gli uffici e le famiglie, predisporrà tre distinti momenti per le intitolazioni a queste tre figure”, fanno sapere da via Plinio il Vecchio.
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Palmiro Manco
Palmiro Manco, nato a Scalea, è stato consigliere comunale nel 1993 e assessore nel 1994, nuovamente consigliere tra il 2010 e il 2012, presidente del Parco Marino Riviera dei Cedri da marzo 2010 a settembre 2011 e nuovamente consigliere comunale dal 2016 fino al 2018.
Aveva ricoperto anche la carica di consigliere della Provincia di Cosenza e ruoli dirigenziali nel partito dei Verdi sotto la cui effige portò avanti battaglie politiche per la salvaguarda dell’ambiente, fra tutte quella contro la costruzione della terza buca della discarica di Piano dell’Acqua di Scalea.
“Nonostante i problemi di salute lo affliggessero da tempo – spiegano dal Comune -, non si era mai arreso e non aveva mai abbandonato la sua grande passione per la politica lasciando la vita terrena durante la consiliatura iniziata nel 2016, il 22 gennaio del 2019”.
Maria Carmen Bernadette Incoronato
Maria Carmen Bernadette Incoronato, nata a Belvedere Marittimo il 19 marzo 2005, giovanissima concittadina venuta a mancare a causa di un male incurabile alla tenera età di 11 anni, frequentava l’Istituto comprensivo Gregorio Caloprese e il gruppo Scout Scalea 1. A lei sarà intitolato uno spazio nei pressi della Chiesa della Santissima Trinità.
Silvio Longobucco
Silvio Longobucco, nato Scalea il 5 giugno 1951 e morto il 2 aprile 2022, è stato un calciatore italiano, di ruolo terzino. Cresciuto nella Ternana, nelle file dei rossoverdi Longobucco esordì da professionista in Serie B nel corso della stagione 1969-1970, al termine della quale collezionò 6 presenze. Dopo un’altra stagione a Terni in cui scese in campo in 28 occasioni, nell’annata 1971-1972 fu acquistato dalla Juventus.
Con la squadra bianconera Longobucco esordì in Serie A il 21 maggio 1972 totalizzando in quattro anni sotto la Mole 47 presenze con la squadra torinese, realizzando un gol in Coppa Italia, vincendo tre scudetti (di cui due consecutivi) e partecipando fin dal primo minuto alla finale della Coppa dei Campioni 1972-1973.
La stagione migliore sul piano personale rimase quella del 1973-1974, in cui l’allenatore Čestmír Vycpálek gli riservò spesso una maglia da titolare in campionato. Nell’estate del 1975 venne ceduto al Cagliari: una destinazione scelta dalla Juventus nonostante le richieste di piazze più blasonate, onde non favorire delle possibili rivali al titolo. Con i sardi giocò per quattro stagioni in A e tre in B, totalizzando 172 presenze e 3 reti.
Chiuse la carriera professionistica in Serie C1 nella stagione 1982-1983 vestendo la maglia del Cosenza, con cui vinse una Coppa Anglo-Italiana, aprendo fra l’altro le marcature in occasione della vittoriosa finale contro il Padova disputata a Cosenza il 25 aprile 1983, e terminata con il risultato di 2-0. Seguì quindi un ulteriore triennio nella natìa Scalea, nelle file della locale squadra dilettantistica, prima del definitivo ritiro. Al termine dell’attività agonistica tornò a vivere nella città natale, dove ricoprì anche l’incarico di assessore allo Sport nella giunta comunale.
