Su Tirreno radioattivo Interviene il Vescovo della diocesi
D. Crusco: “Sofferenza per il poco rispetto dell’ambiente”
DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – “Il poco rispetto per l’ambiente mi mette in uno stato di sofferenza”. Domenico Crusco, vescovo della diocesi di San Marco Argentano-Scalea, interviene sulla vicenda dell’allarme ambientale sull’alto Tirreno cosentino.
“Amministrativamente – sostiene Crusco – la Calabria non cammina proprio bene. Ma questa terra è benedetta da Dio che le ha dato tante bellezze da renderla amata da tutti. Certo – prosegue – queste notizie mettono in uno stato d’allarme perché non favoriscono il turismo e noi sappiamo quanto sia importante per questa zona dell’alto Tirreno cosentino”.
Il monsignore commenta la vicenda relativa al ritrovamento del relitto a largo di Cetraro identificato in un primo momento con il Cunsky, affondato dalla ‘Ndrangheta, e poi con il Catania, nave passeggeri affondata durante la prima guerra mondiale.
“Ero un poco diffidente sin dall’inizio perché a volte – dice Crusco – si crea perturbazione degli animi senza un fondamento. Sono veramente felice che dalle indagini eseguite si è avuta la conferma che non si tratta di materiale radioattivo. Ma è anche certo che le analisi devono continuare”.
Nei pensieri del monsignore i tanti fedeli che dai risultati forniti dal Governo e dagli organi inquirenti possono trarre nuova speranza.
“È una garanzia – commenta il monsignore – che dovrebbe dare serenità e pace agli abitanti del territorio ma, soprattutto, confortare i nostri poveri marinai nel tornare al loro lavoro perché possano vivere degnamente”.
Dai sindaci e dalle sigle ambientaliste del Tirreno, continuano le richieste al Governo nazionale affinché intervenga e non si dimentichi di questa emergenza.
“Come vescovo – afferma Crusco – ho apprezzato molto l’azione concorde dei sindaci del territorio e delle istituzioni. L’appello parte anche dalla Chiesa che non può mettersi da parte. L’ambiente è un bene comune, e noi siamo in prima fila con tutte le istituzioni perché questo bene possa tornare a beneficio di tutti”.