NuovaMente Tortora chiede risposte all’amministrazione sull’acqua
Presentata interrogazione e chiesta modifica dello statuto comunale
DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – “Chiediamo all’amministrazione comunale di Tortora di prendere una posizione chiara sul tema della privatizzazione dell’acqua e di effettuare la modifica dello statuto come hanno fatto numerosi comuni dell’ Alto Tirreno cosentino”.
La richiesta proviene dal gruppo culturale-politico NuovaMente Tortora, impegnata da tempo per impedire la privatizzazione dell’acqua e che recentemente ha interrogato in merito l’amministrazione comunale tortorese.
“L’interrogazione presentata due mesi fa – spiegano i componenti di Nmt – non ha trovato ancora risposta. Altri comuni come Belvedere, Verbicaro e Amantea hanno inserito nei loro statuti una specifica formulazione che definisce il servizio idrico integrato un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, affinché si difenda il territorio e ciò che ci appartiene”.
NuovaMente Tortora, rappresentata anche nel Consiglio comunale di Tortora tra i banchi di minoranza, ha ribadito la sua posizione e il suo impegno in merito aderendo alla mobilitazione nazionale per la moratoria sul referendum contro la privatizzazione dell’acqua che si è svolta in tutta Italia sabato 4 dicembre.
“L’acqua – è scritto in un comunicato stampa di Nmt – è un bene comune da tutelare ed è indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi. La normativa recente – prosegue la nota stampa – muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica a imprenditori o società in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40 percento”.
Il timore di Nmt è che vengano meno le prerogative dei poteri locali e che i costi per i cittadini lievitino vertiginosamente.
“Se la modifica sarà attuata – sostengono da NuovaMente Tortora – sottrarrà l’acqua di rubinetto ai cittadini e alla sovranità di Regioni e Comuni per consegnarlo agli interessi delle grandi multinazionali e farne un business. Noi di Nuovamente Tortora pensiamo che questo sia un epilogo da scongiurare, perché l’acqua è un diritto universale e non una merce, ma anche perché la privatizzazione avrebbe sui cittadini ripercussioni disastrose, causando una notevole crescita delle tariffe”.
per quanto riguarda la situazione culturale del nostro paese sono pienamente daccordo con il mio omonimo ma non bisogna pensare che sia solo una problematica legata al nostro territorio (purtroppo in tutta Italia è così, dove più dove meno), per il “problema” della privatizzazione dell’acqua, con l’attuale classe politica che guida tutta Italia (destra-sinistra-centro-autonomi-etc etc)preoccupata solo agli introiti personali non si risolveranno mai problemi di questo tipo. Ma sapete quanti soldi si faranno con questa privatizzazione? Quante vacanze?? Quanti parenti diventeranno capo ufficio delle tubature periferiche?? E chi si fa tutti sti nemici?? il comune di tortora??? il presidente della regione li fulminerebbe!!!!!!
ora tocca aspettare solo la privatizzazione dell’aria
grande fratello
Grande Fratello è pregato di mantenere il nickname: i prossimi commenti con il nickname diverso verranno cancellati. il Gestore, Andrea Polizzo
Buongiorno, vorrei segnalarvi una notizia che ha ache fare con questo argomento.
http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/Basilicatanet/detail.jsp?sec=1005&otype=1012&id=542145&value=AGR
il Gestore, Andrea Polizzo
La privatizzazione dell’acqua è cosa fatta. Ora che i comuni sono stati espropriati della gestione del servizio idrico a vantaggio dei privati cosa farà l’amministrazione? Risponderà all’interrogazione di Nmt? Modificherà lo statuto comunale attribuendo al servizio idrico l’esclusiva funzione di servizio pubblico? Vuole veramente il primo cittadino sostenere gli intrecci politico – affaristici del governo centrale che vuole trasformare l’acqua da diritto inalienabile in una vera e propria merce nelle mani del potere assoluto di intransigenti società di profitto? Non c’è più tempo, entro il 2011 il comune dovrà mettere sul mercato la gestione dell’acqua e sappiamo tutti cosa questo significherà: disservizi continui, tariffe esorbitanti e insostenibili per la gran parte delle famiglie. E ancora, cosa succederà se un cittadino non potrà più pagare il servizio idrico? Il sindaco potrà, in tutta coscienza permettere di ridurlo alla sete per sottostare alle regole folli del mercato? Non ci resta che sperare nel referendum e soprattutto mobilitarci per favorire il raggiungimento del quorum, altrimenti rischieremo di affogare nel mare dell’arroganza dei potenti.
Devo dire che una battaglia portata avanti solo da un movimento polito e ignorato dal resto dei capigruppo fa pensare veramente. Non riesco ancora a comprendere per quale motivo la maggioranza IGNORA un argomento che ha un suo peso nelle tasche dei cittadini. Questo dimostra quanto l’attuale amministrazione si sia posta su un gradino superiore ai cittadini dimostrando ancora una volta la distanza che si crea tra popolazione e amministrazione. Ma siamo a Tortora ed è tutto possibile. Certo che fa rabbia veramente una cosa del genere non ho parole. Si dovrebbero ricordare tutte queste cose ogni 5 anni, ma alla fine….
Ciao Luigi, condivido molte delle cose che hai scritto e mi rincuoro ogni volta che qualcuno mostra vicinanza di pensiero a proposito del deficit culturale delle nostre terre.
Aggiungo una constatazione: giusta la battaglia dell’acqua ma per caso hai notato quanti commenti sono stati inseriti nel post “Processo Marlane, tutti a giudizio”? il Gestore, Andrea Polizzo
Buongiorno,
mi viene da pensare a quel post di andrea nel quale si parlava del livello culturale del nostro paese. Andrea molto giustamente sosteneva che il nostro è un paese povero culturalmente,qualcuno non era d’accordo altri l’hanno sostenuto. Il livello culturale è un argomento da trattare continuamente da parte di una amministrazione,delle associazioni, dalla chiesa, nelle scuole, non in maniera diretta naturalmente, ma con iniziative che devono far crescere, devono abituare il cittadino a considerare anche ciò che fino al giorno prima sembrava inutile. Buttare un rifiuto, innaffiare il giardino con l’acqua corrente, ma anche scaricare di notte i pozzi neri, buttare i calcinacci in un burrone, chiedere la cortesia di avere un certificato senza passare dallo sportello, farsi togliere una multa perchè il vigile è un amico, chiedere un posto di lavoro perchè il voto lo abbiamo dato giusto, e tanti altri ancora sono tutti gesti che siamo portati a giudicare con leggerezza, perchè in fondo “ma che ce ne fotte , io mi fazz i fatti mia”. Non c’è più indignazione per nulla tutto è consentito, tutto è normale, tutto è impossibile da cambiare.
Allora succede che una questione importante come la gestione dei servizi idrici viene snobbata da tutti gli utenti di questo blog, nonostante tanti sono coloro che scrivono e lasciano considerazioni. Allora succede che una battaglia come la difesa di un bene comune diventi la battaglia di qualche singolo , ma come si fa a far cambiare idea ad una politica che pensa solo al profitto, come si può costringere i nostri amministratori a compiere un atto che va contro le linee di partito regionale. Ebbene si signori perchè sul sole 24 ore è stata pubblicata una pagina intera in merito al bilancio, definito virtuoso, della So.ri.cal. e il nostro assessore ai lavori pubblici Pino Gentile definisce la sorical una società da prendere ad esempio. Ma chi la Sorical? Una società mista pubblico privata dove chi comanda la regione inzuppa, con incarichi e poltrone sparse un po per tutti, e se poi un comune non paga gli si diminuisce l’emissione di acqua ( si chiuduno i rubinetti praticamente)?
Probabilmente in primavera il referendum risolverà per molti il pericolo della privatizzazione , ma perchè noi tortoresi non dobbiamo distinguerci sul territorio per una iniziativa che ci porterebbe all’attenzione di tutti. Perchè la nostra amministrazione non può cambiare lo statuto comunale e rendere l’acqua un bene comune non assoggettabile alla gestione del privato? Qualche politico regionale potrebbe iniziare a pensare che su questo territorio non si scherza e per la politica c’è interesse, e allora forse potremmo pensare e sperare ad avere un rappresentante. Perchè i nostri rappresentanti devono essere sempre cosentini, paolani e mai altotirrenicicosentini?
Esprimiamo le nostre opinioni e non aspettiamo che siano gli altri a mettercele nel cervello.
Saluti
Luigi Rotondaro