Decisione del Gup: sul rinvio a giudizio si deciderà a dicembre
Tortora, Maratea e Trecchina parte civile. No agli ambientalisti
DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – I Comuni di Tortora, Maratea e Trecchina ammessi come parte civile, Legambiente e Forum ambientalista no.
È quanto emerso dall’udienza preliminare sul caso San Sago svoltasi mercoledì 22 giugno presso il Tribunale di Paola.
Quanto al rinvio a giudizio degli indagati, il Gup ha deciso il ritorno in aula il 2 dicembre per una seconda udienza preliminare.
Il giudice ha ritenuto valide le istanze di costituzione parte civile delle municipalità coinvolte, ma ha respinto quelle presentate dalla due sigle ambientaliste in linea con la giurisprudenza che le vuole portatrici di interessi privati.
Accolte anche le eccezioni del collegio difensivo sul danno ambientale, in quanto questa richiesta spetta solo allo Stato e non ai Comuni cui è invece consentito richiedere risarcimenti solo per danni di immagine e patrimoniali.
Nel corso della prima udienza, i legali della difesa hanno richiesto ed ottenuto per uno degli imputati, Gaetano Lops, il rito abbreviato.
La mole della documentazione risultante dalle attività investigative lascia presupporre che, salvo colpi di scena, a dicembre si deciderà per il rinvio a giudizio.
La vicenda giudiziaria, lo ricordiamo, vede coinvolte undici persone nell’inchiesta, svolta da maggio 2008 a gennaio 2009, dai Carabinieri di Lagonegro e dal Noe di Potenza, sugli impianti di depurazione e compostaggio presenti in località San Sago, nel Comune di Tortora, a poche centinaia di metri dal corso del Fiume Noce.
Secondo l’impianto accusatorio, gli imputati avrebbero costituito un’associazione a delinquere allo scopo di produrre guadagni illeciti dallo smaltimento di rifiuti provenienti da siti di stoccaggio della Calabria, della Campania e della Basilicata.