SCALEA – Nuove misure cautelari per alcuni dei trentotto arrestati nell’ambito dell’operazione Plinius, dello scorso 12 luglio a Scalea.
Ieri il tribunale del riesame di Catanzaro ha accolto la richiesta degli arresti domiciliari di Giuseppe Biondi, 44enne, dipendente comunale, difeso dagli avvocati Ugo Vetere e Giorgio Cozzolino, detenuto finora nel carcere di Cosenza.
Misure meno afflittive anche per Gino Bovienzo, i fratelli Pino e Olgarino Manco e Giovanni Oliva, ex comandante dei vigili urbani di Scalea, ai quali sono stati revocati gli arresti domiciliari. Per loro, il riesame ha accolto la richiesta dell’obbligo di firma.
Rigettate invece le richieste per l’assessore comunale Antonio Stummo, il padre Mario Stummo, capo dell’omonima cosca, l’affiliato Francesco Saverio La Greca e il dipendente comunale Antonio Amato.
Alvaro Sollazzo invece ha rinunciato al giudizio del riesame, che il prossimo giovedì, 8 agosto si pronuncerà sulle posizioni di Maurizio Ciancio, ex vicesindaco con la carica di assessore al momento degli arresti, e il tecnico comunale Vincenzo Bloise.