PAOLA – Un manifesto “galeotto” è oggetto di scontro tra il M5s e l’esponente del Cambia Paola e Fds, Alessandro Pagliaro.
L’ex candidato a sindaco si indigna e derubrica il messaggio presente in un manifesto esposto in piazza IV novembre (peraltro presente da alcuni giorni anche in rete) da slogan “giocoso” a scherzo di cattivo gusto.
“Ci stupisce che, proprio da parte di Pagliaro – scrive il M5S – ci sia una certa superficialità nel voler porre l’accento sulla forma piuttosto che sulla sostanza. La sostanza è quella che esprime il sindaco di Bari, l’esponente del Pd Michele Emiliano, quando parla di “favore” dovuto a Berlusconi in cambio di sostegno per le riforme costituzionali di Renzi. La sostanza è quella che esprimono Salavatore Borsellino, Nicola Gratteri o Nino Di Matteo”.
Quella foto di Riina in piazza IV novembre ha un suo significato: “Evidentemente ancora non tutti hanno percepito, o vogliono percepire, che per fare un vero salto di qualità nella lotta contro le organizzazioni mafiose bisogna fare di tutto per reciderne i rapporti con la politica e le istituzioni in genere”.
Va giù duro il M5S: “L’indignazione avremmo voluta vederla il giorno dopo l’approvazione del 416 ter da parte di quegli esponenti politici che si battono contro la lotta alla mafia nella loro quotidianità e che ne fanno cavallo di battaglia dai palchi dei comizi elettorali. La mafia si combatte sempre e comunque, con la cultura, la divulgazione di buoni ideali, ma anche con le leggi che si fanno in Parlamento. Qual è il segnale che si dà quando si applicano “sconti” ai politici che fanno “intrallazzi” con la mafia? Definire teatrino il voler mettere in evidenza le incongruenze di chi, da un lato si fa paladino della legalità e, dall’altro, è pronto a barattare un favore alla mafia in cambio di una riforma è, questo si, banale”.