TORTORA – L’alfabeto della vita giunge al termine miei cari, dopo mesi di travaglio, pigrizia, impegni e quant’altro, vi consegno l’ultima lettera dell’alfabeto della vita: Z come zero.
Una lettera, questa, che non voglio utilizzare per indicare chissà quale atteggiamento, comportamento o insegnamento, ma per cogliere il valore che può avere tutto l’alfabeto, in analogia con il numero zero.
In matematica sappiamo tutti che il numero zero è un numero importante ma non tanto in sé stesso, quanto in relazione agli altri numeri. Per cui posto prima del numero non vale nulla o quasi; posto invece dopo del numero acquista un valore enorme.
Questa verità della matematica la assumo come riflessione mia personale su quanto ho scritto. Questo alfabeto della vita può essere importante solo se è posto nella concretezza dell’esistenza, accanto ai vostri desideri più profondi e nobili; se invece è collocato prima della vostra vita, delle cose che vi riguardano, senza lavorarle dall’interno, allora rimane un bel sogno che nutre sì l’immaginazione, ma non cambia la vita.
Sono convinto di un fatto e cioè che per comprendere certe cose, non tutte, bisogna sperimentarle, passarle al vaglio critico dell’esistenza reale e non immaginaria; così è per l’alfabeto che vi ho consegnato: è utile o può essere tale solo se si mettono in pratica le cose che dico, altrimenti tutto è utopia.
Chi vi parla non è nella condizione di chi già vive tutto quello che dice, prenderei in giro me stesso e voi se dicessi così, però una cosa è certa, quello che vi comunico è ciò in cui credo, desidero e spero.
Sono un giovane come voi e scrivendo queste pagine ho portato in mente tutte le mie esperienze con i miei coetanei e con persone più giovani di me, con i quali ho condiviso e condivido la fatica di crescere, il sacrificio di cambiare e la gioia di scoprirsi sempre nuovi, sempre più di quello che si immaginava essere il giorno prima.
Chiaramente con la conclusione dell’alfabeto della vita, non chiudo il mio impegno con blogtortora, ho già in mente un altro progetto che il direttore tempo fa mi aveva già promosso. Tornerò di nuovo alla carica e cercherò di esservi sempre utile per quanto posso.
P.s. voi che dite, vale la pena trasformare in libro l’alfabeto della vita? Qualche amico mi ha detto di sì, voi che ne pensate? Magari evitiamo che tutto cada nel dimenticatoio… il web è vero che ci mette in comunicazione con il mondo intero in un istante, ma è vero pure che subito dimentica.
Attendo suggerimenti.
Vostro, Don Fiorino
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