Venerdì 3 giugno due udienze per altrettanti procedimenti sugli impianti privati di località San Sago a Tortora. Il Cominoce “chiude” al privato.
TORTORA – Venerdì prossimo torna in aula il caso San Sago con due udienze nello stesso giorno per altrettanti procedimenti relativi agli impianti privati di trattamento rifiuti di località San Sago di Tortora.
Venerdì 3 giugno, al tribunale di Paola sono in programma sedute che riguardano sia l’impianto di smaltimento rifiuti liquidi che quello per il compostaggio della frazione organica.
Nel primo caso il riferimento è al processo per reati ambientali contestati al management dell’impianto di depurazione di San Sago. Ne abbiamo scritto ampiamente in questo speciale realizzato proprio in vista dell’udienza del 3 giugno.
Il secondo procedimento, invece, vede 11 persone tra responsabili e dipendenti delle ditte La recuperi Srl (compostaggio) ed Ecologica 2008 (depuratore) oltre ad altri imprenditori accusati a vario titolo dalla Procura della Repubblica di Paola per reati ambientali. Nel corso dell’udienza preliminare, nel 2010, è caduta l’accusa di associazione a delinquere. I comuni di Tortora, Trecchina e Maratea sono costituiti parte civile.
Gli inquirenti hanno ipotizzato illeciti smaltimenti di ingenti quantità di rifiuti solidi urbani provenienti da siti di stoccaggio della Calabria, della Campania e della Basilicata. Giunti negli impianti della frazione tortorese erano triturati e miscelati con segatura, terreno vegetale, percolato, plastica, risulte di costruzione, sangue animale ed altre sostanze nocive per essere successivamente depositati su terreni agricoli nei pressi del fiume Noce. Nel corso d’acqua sarebbero stati anche sversati liquami non depurati poi finiti nel Tirreno con conseguente danneggiamento di e alterazione di aree naturali protette.
Il prossimo 9 giugno, inoltre, è prevista udienza presso il medesimo foro per il caso che vede contrapposti la società Ecologica 2008 Srl contro il sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia per presunta diffamazione.
Alcune dichiarazioni rilasciate nel corso di un incontro con la cittadinanza dal titolo “San Sago e dintorni, l’ecosistema fiume Noce”, in piazza Stella Maris nel settembre del 2011, dal primo cittadino hanno indotto il rappresentante legale delle ditte di San Sago a querelarlo per diffamazione.
Lamboglia, in quella occasione, effettuò un excursus sulle vicende giudiziarie che riguardavano gli impianti. La ricostruzione è stata ritenuta dal querelante lesiva della propria reputazione con l’aggravante di essere stata esposta nel corso di una manifestazione pubblica e successivamente diffusa attraverso la testata giornalistica l’Eco di Basilicata attraverso un canale youtube.
Intanto Lamboglia è intervenuto sulla proposta del privato, risalente allo scorso 9 marzo, ad avviare un dialogo tra le parti in vista della ripresa dell’attività del depuratore.
“Non c’è nessun seguito – ha detto – da parte del Comitato in difesa del fiume Noce alle proposte della ditta. Noi non possiamo né essere i guardiani di San Sago né gli interlocutori dell’azienda. Sono compiti che spettano alle rispettive agenzie per l’ambiente di Calabria e della Basilicata e le procure di Paola e Lagonegro”.
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