Esploso prima dell’alba e spento intorno alle 15 un vasto incendio in località Marina di Maratea. Il sindaco: “Devastato ambiente unico”.
MARATEA – È stato domato intorno alle 15 del pomeriggio di oggi, domenica 7 agosto 2016, il vasto incendio che ha incenerito molti ettari di vegetazione in località Marina di Maratea.
La conferma della “fine bonifica” del rogo giunge direttamente dalla sala operativa della protezione civile della Regione Basilicata.
Da quanto spiegato, l’allerta sarebbe partita da Maratea verso la sala operativa intorno alle 4 del mattino, dopo l’avvistamento dei primi roghi. Le fiamme sono state alimentate dal forte vento e si sono propagate rapidamente. Per fortuna col passare delle ore è arrivata anche la pioggia a dare una mano.
In azione personale del corpo forestale dello Stato con squadre coordinate dai direttori delle operazioni di spegnimento del comando stazione di Maratea. Presenti anche i vigili del fuoco. I funzionari forestali hanno inoltre regolato le operazioni di spegnimento dal cielo ad opera di tre canadair. Come detto, intorno alle 15 la situazione è stata ritenuta sotto controllo dagli operatori.
A causa delle fiamme e del fumo è stato necessario chiudere la Ss 18 nel tratto interessato dall’incendio, tra le località Marina e Castrocucco. Per la riapertura si attende l’esito dei sopralluoghi sui crinali arsi dalle fiamme. Si teme infatti per il pericolo di caduta massi che la combustione della vegetazione potrebbe aver agevolato.
L’incendio subìto oggi dall’ambiente di Maratea ha destato indignazione tra i cittadini e turisti della città del Cristo.
“È stato devastato un ambiente unico – ha commentato il sindaco di Maratea, Domenico Cipolla –. Quest’anno la macchina dell’antincendio è molto più efficace rispetto al passato. L’intervento politico sulla scorta dell’esperienza dell’anno scorso è servito a migliorare l’azione ma, nonostante l’incremento di personale, il maggior controllo e un coordinamento migliore, il criminale attacco al patrimonio ambientale e boschivo trova ancora, nelle variabili meteorologiche, insinuandosi nelle pieghe organizzative, l’opportunità di colpire a danno della natura e della comunità. Il male va estirpato con forza, trovando strumenti sia coercitivi che culturali e le polemiche di chi non si è documentato e nonostante questo, è pronto ad additare stando seduto a guardare, non servono a niente quando si ha a che fare con gli imbecilli”.
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