Il sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia affida a un comunicato il punto sulle azioni giuridiche in corso sull’ex ospedale di Praia a Mare.
TORTORA – Un punto sulle azioni giudiziarie messe in campo dai comuni interessati all’ex ospedale di Praia a Mare. É il sindaco del Comune di Tortora Pasquale Lamboglia a farlo in un lungo comunicato che vi proponiamo integralmente.
Il Consiglio di Stato, con la nota sentenza numero 2576/2014, depositata il 20 maggio 2014, ha annullato in parte qua il decreto commissario Sistema sanitario regionale della Calabria numero 18/2010, quanto alla trasformazione del presidio ospedaliero di Praia a Mare in ospedale distrettuale/Capt, con il conseguente travolgimento delle ulteriori successive determinazioni legate da vincolo di presupposizione.
In forza di ciò, con nota del 06 giugno 2014, le citate amministrazioni sono state invitate a conformarsi, sin da subito, alla predetta statuizione giudiziale, tenendo conto del chiaro quadro motivazionale offerto dal Consiglio di Stato.
Successivamente, constatata l’inerzia del Commissario per il Piano di Rientro dal disavanzo del Sistema sanitario regionale della Calabria, i Comuni di Praia a Mare e Tortora, con ricorso assunto al numero r.g. 9330/2014, hanno chiesto che fosse dichiarato l’obbligo della Regione Calabria e del Commissario ad acta suddetto, di dare esecuzione, entro un congruo termine, alla succitata sentenza del Consiglio di Stato numero 2576/2014, passata oltretutto in giudicato.
I citati comuni, inoltre, hanno chiesto, per il caso di perdurante inerzia dell’amministrazione oltre il termine assegnato, di procedere fin da subito alla nomina di un Commissario ad acta che, in via sostitutiva, adottasse i provvedimenti necessari per ottemperare al giudicato.
All’esito del giudizio, con sentenza numero 2968/2015, depositata in data 15 giugno 2015, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso promosso dalle succitate amministrazioni comunali dichiarando l’obbligo del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del Sistema sanitario regionale della Regione Calabria, con l’eventuale ausilio, ove necessario, anche delle altre amministrazioni coinvolte, “di dare esecuzione al giudicato, tenendo conto delle argomentazioni esposte nei paragrafi 2.5 e 2.6 della sentenza numero 2576/2014”.
La sentenza de qua veniva regolarmente notificata in data 7 luglio 2015, ma nel termine fissato dal Consiglio di Stato (120 giorni), né il Commissario per l’attuazione del Piano di rientro, né tanto meno la Regione Calabria e/o altra amministrazione competente, hanno dato esecuzione al giudicato.
Conseguentemente, con nota del 6 novembre 2015, è stata avanzata formale istanza affinché il direttore regionale per la Salute, Regione Lazio, area programmazione rete ospedaliera, già nominato Commissario ad acta nel prefato giudizio, adottasse le necessarie determinazioni, in sostituzione del Commissario per il Piano di rientro, nei tempi e modi indicati.
Con nota del 18 novembre 2015 (Prot. numero 630460), il direttore della direzione, dottoressa Flori Degrassi, ha delegato la funzione di Commissario ad acta per l’ottemperanza della sentenza succitata al dottor Domenico Di Lallo, dirigente area rete ospedaliera ricerca Regione Lazio. Successivamente all’insediamento, tuttavia, il Commissario ad acta così delegato, con nota del 3 dicembre 2015 (Prot. numero 670657), ha rassegnato le dimissioni dall’incarico “a causa di improrogabili e imprevisti impegni istituzionali relativi all’attività di coordinamento della rete assistenziale ospedaliera della regione Lazio”. Su nuova sollecitazione, con nota del 10 dicembre 2015 (Prot. numero 681835), il direttore della direzione, dottoressa Flori Degrassi, ha comunicato l’impossibilità di nuova delega, non essendo “presenti professionalità idonee a svolgere l’incarico di Commissario ad Acta” né nell’area programmazione rete ospedaliera né in altre aree della direzione.
In forza di ciò, è stata formulata istanza all’eccellentissimo Consiglio di Stato onde provvedere alla nomina di altro Commissario ad acta e la relativa udienza è stata fissata per giorno 20 ottobre 2016.
Nelle more, però, il Commissario ad acta per l’attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario regionale della Calabrese ha continuato a ritenere del tutto legittima la trasformazione (già vanificata dal Consiglio di Stato) del presidio ospedaliero di Praia a Mare in ospedale Distrettuale ovvero Capt (Centro di assistenza Primaria Territoriale), tant’è che con decreto numero 30 del 3 marzo 2016, ha abrogato tutti i provvedimenti precedenti in materia ed ha approvato il nuovo documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza-urgenza e delle reti tempo-dipendenti.
Quindi, con altro decreto numero 64 del 5 luglio 2016, lo stesso Commissario ha modificato ed integrato il predetto decreto, dopo avere approvato le linee progettuali per gli anni 2015 (con decreto numero 60 del 28 giugno 2016) e 2016 (con decreto numero 61 del 28 giugno 2016).
Orbene, in detti nuovi piani il presidio ospedaliero di Praia a Mare – sulla scorta dei medesimi intendimenti di cui al precedente piano censurato pesantemente dal Consiglio di Stato – ha continuato ad essere relegato a “Casa della Salute” (ex ospedale Distrettuale o CAPT) con un Punto di Primo intervento.
Una decisione, quest’ultima, che penalizza, per l’ennesima volta, la numerosa popolazione ricompresa nel bacino di utenza dello stesso nosocomio, con una ulteriore lesione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria. Il documento di riorganizzazione, così come strutturato, inoltre, viola apertamente i principi rappresentati dal D.M. numero 70/2015 ed è tanto illogico da integrare la rete dell’emergenza urgenza nell’alto Tirreno Cosentino con l’inserimento finanche di una struttura privata accreditata, la Tricarico-Rosano di Belvedere Marittimo.
Alla luce dell’ennesimo, plateale, travisamento da parte della struttura commissariale della decisione assunta dal Consiglio di Stato, il Comune di Tortora, anche per conto dei comuni dell’Alto Tirreno e a difesa degli interessi della collettività interessata dalla suddetta riconversione, si è visto costretto a presentare un nuovo ricorso (sotto forma di motivi aggiunti) al fine di insistere per ottenere l’esatta esecuzione della sentenza numero 2576/2014 mediante la nuova nomina di un Commissario ad acta, e previa declaratoria di nullità di tutti i provvedimenti nelle more adottati, posti in essere in evidente elusione del giudicato formatosi sulla succitata decisione.
Questo nuovo ricorso per far dichiarare nulli i nuovi documenti di riorganizzazione della rete ospedaliera approvati da Scura, unitamente alla richiesta di nomina di un nuovo Commissario ad acta per dare esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato, verrà appunto discusso il 20 ottobre 2016, presso la terza sezione del Consiglio di Stato.