Idm Cosenza lavora allo studio di fattibilità della Metro leggera del Tirreno cosentino che piace ai comuni. Fioccano le delibere di giunta dei centri interessati per fare propria la proposta del coordinatore provinciale Raffaele Papa.
SCALEA – È in corso uno studio di fattibilità per la Metro leggera del Tirreno cosentino.
Italia del Meridione della provincia di Cosenza lavora da tempo ad una bozza. L’elaborato, ora potrebbe prendere nuovo vigore tenendo conto delle recenti deliberazioni dei comuni interessati.
La proposta del coordinatore provinciale dell’Idm Cosenza, Raffaele Papa, piace ai sindaci. Collegare i centri del territorio tra di loro e con l’aeroporto di Lamezia Terme rappresenterebbe un valido sostegno alla propensione turistica della Riviera dei Cedri e del Medio e Basso Tirreno cosentino.
Gli ultimi due comuni in ordine cronologico che hanno sposato la causa sono Scalea e San Nicola Arcella.
A settembre era toccato al comune di Tortora. Ancora prima, avevano deliberato a favore Praia a Mare, Santa Maria del Cedro, Amantea e Fuscaldo. E ora, altri sindaci sarebbero in procinto di portarla in giunta per l’approvazione.
Le motivazioni espresse nelle delibere sono pressoché simili tra di loro. Si sottolinea la compatibilità tra il progetto e le finalità pubbliche perseguite dagli enti.
L’idea progettuale di Papa consiste nell’utilizzo dell’attuale linea ferroviaria, svuotata di corse da parte di Trenitalia, e creare un collegamento con l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme.
Il tutto sulla base di alcune considerazioni. I trasporti del Tirreno cosentino, da Tortora ad Amantea, sono relegati quasi unicamente alla Ss 18, oltremodo congestionata nel periodo estivo a causa dell’afflusso di turisti nelle località balneari. Sul traffico della statale, inoltre, da alcuni anni incidono anche i mezzi pesanti, qui dirottati a causa dei lavori di lunga data sul tratto autostradale Laino Borgo – Mormanno.
La rete ferroviaria già esistente è motivo di economicità del progetto per la metro leggera che, tra l’altro, sopperirebbe anche ai tagli accumulati negli anni scorsi delle corse su gomma. La propensione turistica del territorio è già profondamente appesantita dalle oggettive difficoltà nei collegamenti dall’esterno e del trasporto pubblico interno.
A proposito di turismo, è il caso di ricordare come la proposta sia sostenuta dagli enti locali per la valenza che gli viene riconosciuta nello sviluppo della vocazione turistica del territorio.
La storia economica dei centri costieri è infatti segnata da una contraddizione in termini: sono state fatte le strutture (ricettive, ndr), ma non le infrastrutture. L’autostrada del Mediterraneo corre lontana dalla costa. I collegamenti su rotaia, negli anni, si sono rarefatti. L’aeroporto più vicino è distante e mal collegato. Per i turisti raggiungere luoghi come la Riviera dei Cedri o il Basso Tirreno è impresa ardua. Il tutto penalizza il territorio a vantaggio di altre rinomate località turistiche che godono di migliori collegamenti.
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