Paola, ambiente: inquinamento da rifiuti, eternit e liquami

Proseguono i danni all’ambiente di Paola. Trovate lastre di eternit abbandonate lungo la Crocetta. La spazzatura di Riverano fa ancora capolino con le piogge insistenti. E per gli sversamenti abusivi di liquami da depurazione in mare si pagano ancora i danni.

PAOLA – Colline e montagne di Paola violate. Inquinate.

In questi anni, grossi quantitativi di rifiuti interrati sono venuti a galla in diverse circostanze. Anche qualche giorno fa, a pochi metri di distanza dalla SS 107, sono stati scoperchiati dalle piogge. Fanno bella mostra nel pendio di una collinetta. Nessuno fino ad oggi si è preoccupato di intervenire.

Buste di spazzatura di ogni genere che fanno bella mostra accanto la statale a pochi metri dal fiume. Una sorta di discarica che continua a venire giù con piccole frane e acqua. Quintali di rifiuti sono scesi a valle sette anni e mezzo fa da località Riverano. Sul caso, mesi addietro, ha anche indagato la procura di Paola. Ma poi tutto sarebbe stato archiviato.

Situazioni paradossali in cui come sempre a farne le spese è il territorio. E i nemici dell’ambiente continuano a farla franca. Salendo sulla montagne del valico della Crocetta si giunge al ponte cosiddetto dello Sproviero. Lastre di eternit abbandonate che fanno bella mostra nel bosco sono lasciate in balia degli agenti atmosferici. Fino a sette mesi fa era costante l’intervento del Comune di Paola per la rimozione dell’eternit rinvenuto nelle montagne. Oggi però tutto si è bloccato forse per la mancanza di fondi.

A questo aggiungiamo che è dello scorso anno un’ordinanza del comune che interdice l’utilizzo del torrente Palazzo. E di conseguenza l’irrigazione dei campi a destra e sinistra idraulica del fiume, nonché la vendita dei prodotti agricoli. Non è dato a sapere se ad oggi la situazione è superata o meno. Anche perché occorreva attendere una comunicazione dell’Asp al comune sull’avvenuto ripristino delle condizioni di conformità dell’acqua del torrente.

Le condizioni del mare

Tra mare e montagna la situazione cambia di poco. Anche qui l’inquinamento preoccupa, e non poco. Paola sta pagando ancora i danni di scellerate gestioni del depuratore. Sia Smeco che Lao Pools sono finiti nell’occhio del ciclone a riguardo di scarichi illegali a mare.

La città continua a “saldare” ancora oggi i danni anche in termini economici. La Regione Calabria ha chiesto il conto al comune per uno sversamento che si è verificato a settembre 2012. Il verbale è dell’ufficio circondariale marittimo di Cetraro.

La violazione riguarda lo scarico delle acque reflue urbane provenienti dal depuratore direttamente nel torrente Licciardo in assenza della prescritta autorizzazione allo scarico. L’ordinanza ingiunzione in favore della regione è di 6mila euro.

Di recente, il Consiglio del Comune di Paola ha istituito una commissione “Mare pulito” proprio per studiare interventi per prevenire l’inquinamento marino.