LOSCRIVITÙ ||| Dopo l’appello del sindaco Vetere per il via libera tra regioni i proprietari di seconde case del Parco la Playa chiedono soluzioni e un incontro.
DI SUSANNA FRUSCIANO*
SANTA MARIA DEL CEDRO – I proprietari di casa del Parco la Playa di Santa Maria del Cedro porgono un sentito ringraziamento alla vostra redazione per lo spazio che ci avete dato nell’articolo dove si riportava l’arresto del ladro sorpreso nel nostro parco e nell’aver riportato in quell’occasione la lettera che io stessa vi inviai proprio a proposito di questo problema.
Grazie ancora per averci dato voce.
Oggi, noi proprietari delle seconde case del Parco la Playa vorremmo approfittare ancora una volta della vostra disponibilità per darci di nuovo voce. Vorremmo rispondere attraverso il vostro sito ad alcune dichiarazioni fatte dal sindaco di Santa Maria del Cedro.
Qualche giorno fa, Ugo Vetere ha inviato una lettera ai presidenti delle regioni Campania, Vincenzo De Luca, e Basilicata, Vito Bardi, per chiedere un accordo con la regione Calabria che consentisse ai proprietari di seconde case di raggiungere la Calabria.
Stiamo parlando di 9mila unità immobiliari vuote di cui circa 7mila di proprietà di cittadini campani o lucani.
La preoccupazione del sindaco è rivolta ai suoi compaesani bravi imprenditori che “hanno fatto enormi sacrifici – cito il primo cittadino – per costruire strutture ricettive all’altezza, hanno investito molti soldi e ora rischiano di vedere i loro sacrifici andare in fumo”.
Il Parco la Playa con le sue circa 56 unità immobiliari rientra in quelle 7mila circa proprietà e quindi vorremmo porre al sindaco questa domanda: “Noi, cosa siamo per Santa Maria del Cedro”?
1) Un consistente numero di contribuenti di tasse comunali, pur risiedendo a Santa Maria del Cedro 15-30 giorni l’anno?
2) Pagatori di bollette di acqua, vendutaci a peso d’oro sempre per i suddetti giorni?
3) Pagatori di multe salatissime elevate dalle forze dell’ordine nei mesi di vacanza?
4) La gioia dei supermercati e dei negozi di generi alimentari che fanno lievitare i prezzi allegramente?
Ma soprattutto siamo quelli, e la cosa vale per anche altri parchi di Santa Maria del Cedro, a cui sistematicamente ogni anno vengono svuotati gli appartamenti.
Siamo quindi diventati anche i migliori clienti di fabbri, falegnami, idraulici, muratori, negozi di arredamento, visto che ogni anno oltre a pagare quanto sopra dobbiamo sborsare anche per queste spese “impreviste”.
Visto il suo appello al via libera per l’arrivo dei proprietari di seconde case dalle regioni limitrofe, le chiediamo una soluzione a un problema ormai insopportabile e che spinge molti di noi a non venire più a Santa Maria del Cedro dove, in alcuni casi, villeggiamo da decenni.
Le chiediamo cortesemente di fissare un incontro al più presto. Siamo tutta gente umile, operai che con grandi sacrifici fanno quei pochi giorni di vacanza. Meritiamo rispetto e vogliamo essere tutelati.
*a nome dei proprietari di casa del Parco la Playa di Santa Maria del Cedro
Il vero saccheggio c’è stato tanto tempo fa quando negli anni 70 – 80 si e’ deturpato quel meraviglioso tratto di costa tra Cirella e Marina di Tortora. Ho superato i 70 anni e ricordo quella pianura tutta coltivazioni di cedri, che profumo, e senza case fino a Scalea vecchia, aggrappata al Colle. La vecchia 18 poi, con i tornanti di San Nicola e Fiuzzi era poetico percorrerà. Peccato, a fronte di un progresso pur necessario, si poteva fare di meglio. La viabilità certo e’ migliorata, alcune cose sono state fatte bene, non c’è dubbio. Ma quel villaggio Bridge, Marina di Tortora e la piana del Lao gridano vendetta.Prendete esempio dalla perla del Tirreno, Maratea, il territorio meglio amministrato del Mezzogiorno.