Sentenza di Palazzo Spada: ottenimento della Valutazione di incidenza ambientale se la Cogife vuole riaprire il depuratore.
Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della società che gestisce il depuratore di San Sago di Tortora contro la decisione di concedere la ripresa delle attività solo dopo l’ottenimento di una Valutazione di incidenza ambientale (Vinca).
L’appello del privato è stato respinto e la Cogife è stata condannata alle spese legali, per una somma di 5mila euro, in favore del Comune di Tortora, costituitosi in giudizio.
La ditta aveva presentato questo ennesimo ricorso ritenendo di non dovere provvedere a ottenere la Vinca.
L’impianto – lo ricordiamo – operava nella Valle del Noce grazie a una Autorizzazione integrale ambientale (Aia) della Regione Calabria sin dal 2009.
Nel 2013 è stato effettuato un sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria a causa di violazioni per le quali è stato instaurato un procedimento penale.
A causa del sequestro, l’Aia è stata sospesa. (leggi qui)
Nel 2016 sono stati tolti i sigilli all’impianto e la proprietà ha chiesto il nulla osta alla ripresa dell’attività di smaltimento rifiuti.
La Regione Calabria ha acconsentito, ma l’anno successivo, su richiesta della Regione Basilicata, ha invitato Gogife a presentare Vinca a causa della vicinanza dell’impianto con il Sito di interesse comunitario (Sic) Valle del Noce. (leggi qui)
Fino all’ottenimento di questa valutazione l’attività non è ripresa salvo che in alcuni casi poi segnalati dal Comune di Tortora. Ad oggi l’impianto è ancora fermo.
La vicenda è stata quindi trasferita nella aule giudiziarie, al Tar prima e poi al Consiglio di Stato, che si è quindi di recente pronunciato definitivamente.
Alla luce di quanto ora stabilito dal Consiglio di Stato, arriva un commento di Pasquale Lamboglia.
L’ex sindaco di Tortora, che di recente ha lasciato il passo alla guida dell’ente a Toni Iorio, è sempre stato in prima linea nella lotta ai reati contestati all’impianto.
“La sentenza del Consigilio di Stato – ha detto – accoglie integralmente le censure che il Comune di Tortora, difeso dall’avvocato Norina Scorza e dalla comandante della Polizia locale, Debora Cerbino, e associazioni come Italia Nostra e Libera, hanno sempre sostenuto in merito alle ‘lacune’ sull’originaria Autorizzazione integrata ambientale.
Anzi, come più volte ribadito in occasione della recente campagna elettorale, il lavoro certosino compiuto dalla Cerbino su tutto il voluminoso fascicolo che riguarda San Sago ha portato alla scoperta di numerose incongruenze legate alle vecchie autorizzazioni sovracomunali ottenute da quell’impianto nel corso degli anni.
Questo lavoro servirà certamente a rendere difficile l’ottenimento della Vinca e di nuove autorizzazioni.
Insomma, restiamo vigili, tanto più se si pensa che, ancora una volta, il Comune di Tortora in fatto di difesa ambientale è stato lasciato solo, perché anche in questa vertenza non si è costituita né la Regione Calabria, né la Regione Basilicata”.
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