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Catanzaro e Reggio, denunce e sequestri in laboratori analisi Covid-19

Reagenti chimici scaduti e mancanza di autorizzazioni. I risultati di una operazione sulla regolarità delle attività diagnostiche in tutta Italia.

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I Nas di Catanzaro hanno denunciato il legale responsabile di un laboratorio di analisi accreditato poiché ritenuto responsabile di aver utilizzato, nelle attività diagnostiche, reagenti chimici scaduti di validità.

Nel corso del controllo sono state, inoltre accertate carenze igienico sanitarie e strutturali e la mancata adozione delle misure protettive e preventive nei luoghi di lavoro in materia di contenimento.

Sequestrate 877 fiale di reagenti e diagnostici in vitro scaduti di validità il cui valore ammonta a 4.500 euro

A Reggio Calabria i Nas hanno individuato un centro di analisi cliniche accreditato per aver eseguito testi rapidi per l’accertamento della positività al Covid-19 in assenza di autorizzazione e dei relativi requisiti funzionali, nonché utilizzato reagenti chimici scaduti di validità.

In questa occasione sono stati sequestrati 17 reagenti irregolari il cui valore complessivo ammonta a 1.000 euro.

Il legale responsabile e un tecnico di laboratorio, peraltro non iscritto al relativo albo, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.

L’operazione dei carabinieri Tutela della Salute

Le irregolarità sono state accertate nel corso delle attività del comando carabinieri per la Tutela della Salute in tutta Italia sulla regolarità delle attività imprenditoriali di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del virus SARS-CoV-2.

In ambito nazionale i Nas hanno accertato soprattuto test anti-covid abusivi e mancata comunicazione delle positività.

“Nel corso dell’ultima settimana – spiga l’Arma -, sono stati ispezionati 285 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, e altre strutture similari operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al Covid-19.

Le ispezioni, condotte su scala nazionale, hanno rilevato irregolarità presso 67 centri oggetto di controllo, contestando 94 violazioni penali e amministrative, per un ammontare di 145 mila euro di sanzioni pecuniarie.

Di queste, il 60% delle violazioni rilevate dai Nas è attribuibile all’inosservanza di norme e comportamenti connessi con l’applicazione delle misure di contenimento epidemico.

Nel dettaglio, tra le irregolarità più frequenti, è stato rilevato il mancato possesso autorizzativo circa lo svolgimento di attività di prelievi ematici e biologici (tamponi), svolti abusivamente e in ambienti non idonei (15% delle violazioni contestate).

Per quanto riguarda l’omessa o ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche sugli utenti, il dato è risultato pari al 14% rispetto alle sanzioni rilevate.

Tali inosservanze sono ritenute di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio. 

Sono state inoltre accertate la mancata predisposizione e attuazione di piani e protocolli preventivi all’interno delle cliniche, come la carenza di procedure gestionali, di prodotti igienizzanti e di sanificazione dei locali (11%), e di requisiti tecnici e professionali nell’esecuzione degli accertamenti diagnostici, riscontrando in 6 episodi, a vario titolo, l’assenza di tecnici di laboratorio abilitati e l’uso di reagenti e diagnostici scaduti, comunque impiegati nell’effettuazione delle analisi.

Nel corso delle verifiche, i carabinieri dei Nas hanno individuato l’attivazione abusiva di punti prelievo, ematici e biologici, in aree improvvisate, in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie.

In un caso, è stata avviata una campagna di screening della popolazione, affidata da alcuni comuni ad un laboratorio, senza alcuna comunicazione preventiva all’Autorità sanitaria.

Un ulteriore fenomeno rilevato è la vendita al dettaglio ai clienti, presso farmacie o addirittura in erboristeria e profumeria, di kit di analisi sierologiche anticorpali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi.

Proprio in tale contesto sono stati sequestrati 153 tra kit di diagnosi e dispositivi medici irregolarmente detenuti per la vendita al dettaglio o per l’effettuazione di analisi”.

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