Infopinione Informazione locale e opinione del Tirreno cosentino e della Valle del Noce
Contenzioso Imu tra ente e Istituto De Pino Maratea. La reazione della Federazione italiana scuole materne e di Manuel Chiappetta.
Il Comune di Maratea ha richiesto il pignoramento del conto corrente dell’Istituto De Pino a causa di un contenzioso tra le parti per il pagamento dell’Imu, oggetto di un procedimento giudiziario.
L’effetto sarebbe “la paralisi dell’operatività dell’istituto stesso”, tra cui “il pagamento dei fornitori e degli stipendi di giugno ai 3 lavoratori in forza all’istituto”, che comprende una sezione primavera e la scuola materna paritaria.
Lo rende noto la Federazione italiana scuole materne Basilicata, no profit di ispirazione cristiana e promossa dalla Conferenza episcopale italiana lungo tutto lo Stivale.
SEGUI INFOPINIONE SU GOOGLE NEWS
Il legale rappresentante dell’istituto, Francesco Billari, sottolinea come l’iniziativa dell’ente avrebbe eventualmente potuto essere messa in atto dopo la pronuncia della sentenza di un giudice, essendo il contenzioso sull’Imu in Cassazione. La questione è all’attenzione dei vertici regionali e nazionali della Fism che hanno promesso supporto legale.
Sulla vicenda – resa nota nelle ultime ore – arriva un commento di Manuel Chiappetta, rappresentante di Prospettiva Maratea, compagine politica impegnata verso le prossime elezioni comunali.
“Può essere l’attacco ad un’istituzione scolastica storica paritaria del territorio, una priorità amministrativa? Possiamo, come comunità, dimenticare che ogni nostra famiglia ha usufruito di un servizio scolastico privato che colmava le insufficienze di quello pubblico – si chiede -?
La verità è che quando un’amministrazione pubblica colpisce gli ultimi invertendo ogni scala di priorità d’azione politica amministrativa, la stessa deve finire.
Dimissioni subito – aggiunge Chiappetta -: è ingiusto che una nuova amministrazione debba rispondere degli strascichi amministrativi della scellerata amministrazione Stoppelli, anche quando le priorità politiche saranno altre e sicuramente più adeguate”.
