L’Università della Calabria nella sua sede di Cosenza ottiene l’accreditamento per il corso di Medicina: si parte già da quest’anno con 178 posti disponibili, dei quali 75 interateneo.
È ufficiale: nasce nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia Tecnologie digitali dell’Università della Calabria a Cosenza.
Il ministero dell’Università e della ricerca ha dato l’ok definitivo al termine di un lungo iter per l’accreditamento del corso di studio a ciclo unico. Per il dicastero, l’Unical ha i requisiti didattici e assistenziali, di qualificazione della ricerca, strutturali, organizzativi e di sostenibilità economico-finanziaria definiti dalla normativa di riferimento.
Il corso di laurea in Medicina a Cosenza
In una nota, viene specificato che il percorso universitario è articolato in sei anni al termine dei quali si consegue la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia Tecnologie Digitali.
“Inoltre – si legge -, il corso permette di conseguire anche la laurea triennale in Ingegneria informatica, curriculum bioinformatico, con ulteriori 5 esami da sostenere nell’arco dei sei anni del corso di studi. Le lezioni si terranno presso il Polifunzionale dell’Unical, mentre le attività di tirocinio professionalizzante si svolgeranno principalmente presso l’Azienda ospedaliera di Cosenza, avvalendosi anche delle strutture sanitarie dell’Asp della provincia e nell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Inrca).
I posti a disposizione sono 178, dei quali 103 per il corso esclusivamente Unical e 75 per il corso interateneo già attivo da due anni con l’Umg di Catanzaro – viene inoltre precisato -. Gli studenti che supereranno i test di ammissione potranno scegliere se iscriversi al corso che si svolgerà interamente all’Unical o quello interateneo, che prevede, invece, i primi tre anni all’Unical e gli altri tre a Catanzaro presso Umg”.
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Progetto Unical per la sanità
“Il nostro progetto per la sanità – spiega il rettore Unical Leone – vuole andare ben oltre l’attività formativa, prima missione delle università, abbracciando in pieno anche la ricerca e la terza missione, ovvero l’apertura verso il territorio.
La sanità regionale, purtroppo, non riesce spesso a garantire servizi soddisfacenti e fa i conti con un tasso altissimo di migrazione: i calabresi si spostano per curarsi e, oltre al grave disagio per i pazienti, ne consegue un costo altissimo per la Regione e per le famiglie.
L’ospedale dell’Annunziata, a pochi chilometri dal nostro ateneo, è tra i pochi hub della regione, l’unico della provincia di Cosenza, versa da molti anni in una situazione critica, nonostante il generoso impegno di tanti validi medici che vi lavorano.
In questo contesto, l’Unical vuole offrire il proprio contributo per soddisfare due esigenze principali: da una parte, dare risposta alla crescente domanda di formazione sanitaria che arriva dagli studenti calabresi, oggi costretti ad emigrare per mancanza di posti, e dall’altra, andare in soccorso del territorio favorendo la crescita di competenza medico-scientifica e rafforzando l’organico in settori strategici della medicina. Così l’Unical è ancora più vicina al territorio, lo sostiene e rafforza il suo impegno nella missione sociale”.
Supporto medico e strumentale all’ospedale
L’Unical ha investito nel processo di clinicizzazione dei primi reparti dell’Annunziata, assumendo ricercatori universitari di area medica, che si sono uniti ai docenti già in organico, per svolgere attività di ricerca in ateneo e servizio clinico in ospedale.
“Altri – spiegano dall’ateneo – ne seguiranno, con un rafforzamento graduale di numerosi reparti e con l’obiettivo di permeare la sanità della cultura medico-scientifica e realizzare l’effettiva integrazione tra le attività di ricerca e didattico-assistenziali. Il percorso è iniziato a febbraio 2023, quando hanno preso servizio, presso l’ospedale dell’Annunziata, dieci tra docenti e ricercatori universitari, di cui 4 hanno assunto la guida di altrettanti reparti.
Inoltre l’Unical, sin da subito, ha condiviso strumentazioni mediche di avanguardia per ricerca, formazione e assistenza. Un esempio è il sistema robotico Da Vinci, il più evoluto per la chirurgia mininvasiva, installato presso l’ospedale dell’Annunziata e già utilizzato per interventi su pazienti oncologici della prostata e altre patologie, o il tavolo anatomico 3D per la simulazione e la verifica di fattibilità ex ante di interventi chirurgici, che ha consentito di asportare tumori di notevoli dimensioni, salvaguardando nel contempo tutti gli organi coinvolti.
Sono, infine, in corso le procedure per l’acquisto del sistema robotico mobile di imaging 2d-3d intraoperatorio, corredato di tavolo operatorio radiotrasparente e del braccio robotico neuronavigato”, conclude la nota.