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Anziana truffata a Castrovillari: fermato un 20enne campano

Il caso di un’anziana di Castrovillari truffata da un napoletano di 20 anni: fingendosi il figlio al telefono si è fatto consegnare 20 mila euro. Presunto truffatore scovato dai carabinieri e portato in carcere a Poggioreale. Le raccomandazioni dell’Arma.

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Ha contattato una donna fingendosi il figlio e inducendola a credere di dover consegnare a un corriere, che di lì a poco sarebbe passato da casa sua, una ingente somma di denaro allo scopo di partecipare all’asta per l’acquisto di un’abitazione.

È in questo modo, apparentemente piuttosto semplice, che ad agosto scorso è stata truffata un’anziana di Castrovillari.

Inoltre, una volta andato a buon fine senza alcuni intoppo il primo tentativo truffaldino, il malvivente ha pensato di ripetere per bene tre volte lo stratagemma riuscendo complessivamente a intascare ben 20 mila euro.

La donna, si è resa conto di essere stata vittima di un raggiro solo quando il figlio ha fatto ritorno a casa. Ne è seguita una denuncia ai carabinieri che hanno avviato indagini coordinate dalla locale procura incentratesi sull’individuazione del presunto truffatore.

L’anziana truffata è riuscita a fornire ai carabinieri di Castrovillari un identikit molto preciso del giovane spacciatosi come corriere inviato dal proprio figlio. Un profilo che è poi risultato molto utile ai militari che, raccolti tutti gli altri elementi, hanno stretto il cerchio attorno a un tale S. S., 20 anni, residente nel Napoletano.

Sulla base delle indagini preliminari, i carabinieri della compagnia di Castrovillari coadiuvati dai colleghi della compagnia di Napoli Centro, hanno individuato l’abitazione del giovane ed eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Castrovillari su richiesta avanzata dalla Procura. Il presunto responsabile, innocente fino a sentenza passata in giudicato, è stato quindi condotto nel carcere di Poggioreale.

Dal comando provinciale dei carabinieri di Cosenza viene sottolineata l’attività preventiva svolta come argine di questo fenomeno criminoso. Soprattutto, gli incontri con la popolazione per sensibilizzare i cittadini, in particolar modo i più anziani, a non cadere in queste trappole (leggi qui).

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“Nessun carabiniere – ricorda l’Arma -, avvocato o assistente si recherà nelle abitazioni per ritirare denaro in contanti necessari a pagare il risarcimento dei danni causati da un proprio parente in un incidente stradale in modo da evitare un procedimento penale. Così come nessun corriere chiederà cospicue somme di denaro per ritirare un pacco destinato ad un familiare.

In questi casi e in altre circostanze in cui si viene contattati telefonicamente o tramite messaggi da qualcuno che, dichiarando di essere un familiare, chieda somme di denaro da consegnare a mano o da inviare tramite versamenti bancari, sarà sempre indispensabile quanto opportuno chiamare il 112 in modo da accertare la legittimità o meno delle richieste”.


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