Georg Gottlob intervistato dall’Ansa ha approfondito il tema dell’Intelligenza Artificiale e, in particolare, il suo rapporto con l’attività umana. “Se se ne fa un uso corretto, può rivelarsi di grande utilità per il genere umano in vari aspetti della nostra vita quotidiana”.
Georg Gottlob, uno dei massimi esperti al mondo di Intelligenza artificiale, e da appena un mese docente dell’Unical, ha parlato di Intelligenza Artificiale con Ansa. Le sue parole forniscono un parere autorevole sul tema e, in particolare, sul rapporto tra questa tecnologia e l’attività umana.
“Sono in tanti, in particolare in Italia, a temere i pericoli che possono derivare dall’intelligenza artificiale. Pericoli che indubbiamente esistono, ma che possono essere superati con un utilizzo corretto e legale di questa risorsa. E in più c’é da dire che con l’IA non ci sarà alcun rischio di disumanizzazione perché l’apporto creativo dell’uomo, in tutti i processi produttivi, sarà sempre indispensabile“, ha detto all’agenzia.
Poi ha aggiunto: “Il rischio di qualsiasi innovazione tecnologica, da sempre, dalla più semplice a quella più complessa, non è nell’innovazione in sè ma nell’utilizzo che se ne fa. Faccio l’esempio del coltello: quando fu inventato, si rivelò utile, come lo è tuttora, per le nostre esigenze alimentari. Si sbaglia, però, quando si utilizza come arma.
E lo stesso discorso vale per l’intelligenza artificiale. Se se ne fa un uso corretto, può rivelarsi di grande utilità per il genere umano in vari aspetti della nostra vita quotidiana, come la medicina ed il settore energetico.
Anche per quanto riguarda il settore giornalistico – ha aggiunto Gottlob -, nell’ambito del quale ci sono molti timori, bisogna dire che l’IA non potrà mai soppiantare la creatività degli operatori dell’informazione, che resterà indispensabile. L’IA potrà certo fornire un aiuto, un contributo, ma l’intervento del giornalista sarà sempre determinante“.
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Dal 2 gennaio 2024, Gottlob ha deciso di lasciare Oxford per trasferirsi in Calabria, risiede infatti a Paola, e dunque insegnare nell’ateneo calabrese. Una scelta – era stato spiegato – determinata dalla presenza alla guida dell’ateneo di Nicola Leone, con il quale ha condiviso collaborazioni e pubblicazioni scientifiche di alto prestigio negli anni scorsi.
Inoltre, per altre collaborazioni già avute con colleghi calabresi, ben 104 pubblicazioni, con citazioni in più di 7000 ricerche. Ma anche per la consapevolezza di trovare terreno fertile di collaborazione, considerato che il gruppo di ricerca in Intelligenza Artificiale dell’Unical è ormai accreditato a livello nazionale ed internazionale.
“Ho un rapporto di collaborazione con l’Unical – dice all’Ansa Gottlob – che dura da quasi trent’anni. É un ateneo in cui il livello accademico è alto e che è un concentrato di intellettuali. A questo si aggiunge il mio amore per la Calabria. Insieme a mia moglie, che è genovese, abitiamo a Paola, a pochi chilometri da Cosenza. Viviamo bene qui. Ci piacciono la gente ed i luoghi”.
Con la sua presenza – è stato spiegato al suo arrivo dall’Unical stessa – sono saliti a quattro i docenti Unical insigniti dell’EurAI fellowship: il rettore Nicola Leone, il direttore del dipartimento di Matematica e informatica Gianluigi Greco e il prorettore Francesco Scarcello. Solo La Sapienza di Roma, ateneo che ha oltre il triplo dei docenti dell’Unical, ne conta 4 al pari dell’Università della Calabria.