Conclusa nei giorni scorsi a San Nicola Arcella la nuova edizione del festival Folk Horror “Crawford in Riviera dei Cedri”. Manifestazione organizzata da cooperativa Thyrrenians con Comune e Regione Calabria.
Cala il sipario sull’edizione 2024 di “Crawford in Riviera dei Cedri” che si è tenuto a San Nicola Arcella il nei giorni scorsi. Tante le novità, di questo innovativo Festival dedicato al Folk Horror ed al Fantasy in Calabria che tanto piace ai giovani.
Un successo che rende molto soddisfatti i suoi ideatori, Michele Capalbo e Angelo Napolitano, della cooperativa Thyrrenians, affiancati quest’anno nell’organizzazione, da Ferdinando Pagliarulo e Oscar Capalbo.
“Il nostro Festival – ha dichiarato Michele Capalbo – ha inteso valorizzare in maniera creativa il patrimonio culturale, materiale e immateriale, legato al famoso scrittore di fine ottocento Marion F. Crawford che amava scrivere i suoi racconti Horror e Fantasy nella torre normanna di San Nicola Arcella”.
“Siamo molto soddisfatti – ha affermato Angelo Napolitano – perché la manifestazione anche quest’anno ha incontrato il favore di tanti giovani provenienti dai territori della Riviera dei cedri e dalle regioni del centro e sud impegnati in coinvolgenti Campi Scuola”.
I racconti, tra cui “Perché il sangue e vita”, tipici del Folk Horror, che narrano di paure radicate nelle antiche tradizioni popolari, appassionano i giovani che hanno partecipato attivamente e creativamente al Festival.
Protagonista dell’edizione 2024 patrocinata dall’amministrazione comunale di San Nicola Arcella e cofinanziata dalla Regione Calabria, è stato il racconto “Lo spettro della bambola” di Crafword con uno spazio dedicato al Face Painting ed al disegno con la bambola protagonista.
Anche quest’anno è stata allestita la splendida mostra disegnata dalla giovane fumettista “Granita”, con la funzione di accompagnare i giovani nelle vie del centro storico a caccia di esperienze sensoriali, di realtà aumentata, di narrazione, ma anche creative come quella con Mangiafuoco e il suo burattino speciale.
Al Festival, rievocatori e cosplayers hanno dato vita a personaggi del Folk Horror, ma soprattutto al paese dei balocchi Horror con i suoi tanti personaggi che hanno fatto vivere alle numerose squadre partecipanti una coinvolgente caccia al tesoro con mappa e ticket da punzonare in diversi punti laboratoriali sparsi nel borgo. Qui si potevano vincere monete, ma anche perderle, quando si incontravano i due carabinieri o il gatto e la volpe; per fortuna la fata turchina ci metteva una pezza.
Presente, nel corso delle due giornate, anche il metaverso con i laboratori di realtà aumentata che hanno dato vita alla vampira Cristina di Crawford. Ed ancora la caccia al tesoro digitale che ha fatto andare in giro per i vicoli del centro storico tanti giovani cacciatori di QR code.
Presente anche l’escape room dedicata a “Pinocchio e la fucina del burattinaio posseduto”.
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