Non è nemmeno escluso che nella lunga “attesa” la suddetta concessione abbia fatto gola a qualcuno. È solo un’ipotesi. L’altra è la ‘ndrangheta. Un brutto male per la nostra terra. Per scacciare il sentimento di paura domenica prossima alle ore 19 il coordinamento provinciale di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ha organizzato una manifestazione in piazza IV Novembre all’insegna della pace e del vivere civile troppo spesso dimenticato. Aderiranno associazioni, gruppi sportivi, sindacati, scuole di danza, partiti.
Libera manifesta seria preoccupazione per la brutale recrudescenza di episodi criminali che continuano a scuotere Paola: “L’incendio doloso ai danni del Club nautico paolano è solo l’ultimo di una serie di assalti al vivere civile fatto di bottiglie incendiarie, aggressioni in piazza, minacce, proiettili contro le vetrine, auto bruciate, cantieri vandalizzati. Sollecitiamo le istituzioni locali e statali presenti sul territorio ad agire con la massima determinazione per porre un freno a questa barbarie, individuando ed assicurando alla giustizia i responsabili. Chiediamo ai cittadini ed agli amministratori di non isolare le vittime, che in questo momento hanno bisogno dell’appoggio morale, politico, sociale ed economico per riprendersi dopo il colpo subito. E invitiamo la città a resistere e a reagire contro quest’esplosione di violenza”.
Le Acli scrivono: “In questa città la malavita si è accanita su quanto di bello e positivo avevamo. Il tentativo di distruggere laddove si costruisce, è nell’ottica mafiosa. Dopo la scomunica alla mala di Papa Francesco, oggi tutti insieme, possiamo fare fronte comune per isolare e denunciare le attività illecite di ogni singolo soggetto”.
Attestati di solidarietà al club sono giunti anche dai deputati Magorno e Bossio.
L’operazione Tela del ragno ha messo la ndrangheta alle sbarre. Ma le nuove “leve” sono ancora in libertà. Negli atti intimidatori c’è solo la mafia o anche dell’altro?
Nel frattempo ieri nell’udienza del processo Tela del ragno il PM Eugenio Facciolla ha chiesto al tribunale di confrontare le sue trascrizioni delle intercettazioni con quelle del perito. Il PM è dell’avviso che siano state fatte male. Il tribunale si è riservato. Nel corso dell’udienza inoltre sono stati sentiti tre testimoni: due carabinieri e un imprenditore che avrebbe subito un tentativo di estorsione.
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