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Marlane, incidente probatorio per il processo bis

Il Gip di Paola ha concesso l’incidente probatorio per valutare la possibilità di un processo Marlane bis. Nuove perizie saranno effettuate sullo stabilimento e nei terreni della Marlane – Marzotto di Praia a Mare. Ci sono 7 indagati per omicidi e lesioni colposi e oltre 100 persone offese.


PRAIA A MARE – Il caso Marlane – Marzotto di Praia a Mare torna in aula.

È in programma martedì 5 settembre l’incidente probatorio richiesto ad aprile scorso dal sostituto procuratore di Paola Teresa Valeria Grieco per dare seguito alle ultime indagini svolte. Richiesta che è stata accolta dal Giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Elia.

C’è un nuovo procedimento penale in itinere che coinvolge Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Carlo Lomonaco, Attilio Rausse, Silvano Storer e Antonio Favrin.

Sono imputati anche del primo troncone ed ex dirigenti o capi reparto della fabbrica tessile di Praia a Mare chiusa nel 2004. In questo nuovo procedimento mancano però alcuni pezzi grossi come Pietro Marzotto e i dirigenti Eni.

L’intenzione del PM paolano è dunque di creare una prova prima di un eventuale dibattimento: praticamente un “Marlane bis”. Intanto il primo filone di indagine è ancora in appello, anche se nella sua fase conclusiva. Dopo la pausa estiva, si tornerà in aula il 25 settembre, per l’ultima udienza. Difficile però che quel giorno si riesca ad avere una sentenza.

I reati contestati, chi sono gli indagati?

I sette sono indagati di cooperazione in omicidio colposo e in lesioni personali colpose. Secondo il PM avrebbero assunto condotte sul luogo di lavoro che avrebbero provocato malattie tumorali tra gli operai e in alcuni casi il decesso degli stessi.

Gli operai – sostiene il magistrato – lavoravano senza informazioni sui rischi corsi e senza dispositivi di protezione in ambienti non idonei, tra i vapori tossici dei coloranti. Le tute blu non avevano adeguata assistenza medica di prevenzione.

Ognuno degli indagati è chiamato a rispondere in relazione al ruolo dirigenziale svolto in fabbrica:

  • Benincasa in qualità di responsabile dello stabilimento Marlane – Marzotto, con procura per la sicurezza dal 1996 al 2001.
  • Cristallino come responsabile del reparto di tintoria dal 1989 al 2003.
  • Comegna come responsabile del reparto di finissaggio dal 1986 al 2004.
  • Lomonaco come responsabile di stabilimento dal 2002 al 2003.
  • Rausse come responsabile di stabilimento dal 2003 al 2004.
  • Storer come amministratore delegato della società Marzotto Spa dal 1997 al 2001.
  • Favrin come amministratore delegato e vicepresidente della società Marzotto Spa dal 2001 al 2004.

Il PM imputa loro la morte di 29 ex operai e di aver causato la malattia di altri 9. A denunciare questi fatti oltre 100 persone, congiunti degli operai morti o ammalati. Un numero che già da ora da il senso del volume di parti civili che potrebbero costituirsi se il procedimento andrà a giudizio. Nella lista, ovviamente, non ci sono soggetti costituitisi nel Marlane 1 e che hanno accettato un indennizzo di alcune decine di migliaia di euro offerto da Marzotto ed Eni.

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La Marlane – Marzotto di Praia a Mare svuotata dopo la chiusura del 4 aprile 2014.

L’incidente probatorio

In sostanza il PM Grieco ha chiesto che vengano effettuate nuove perizie attraverso scavi, carotaggi, campionamenti ed analisi a caccia di sostanze cancerogene come ammine aromatiche e Cromo VI.

Ha chiesto di cercare in particolar modo nel “magazzino filati”, la porzione Sud dello stabilimento di Praia a Mare. Qui in particolare, l’utilizzo di un georadar per scandagliare il sottosuolo ha fatto emergere anomalie. Ma anche nel terreno nei pressi del depuratore comunale.

Ha chiesto inoltre di prelevare campioni dagli impianti di areazione, o di quel che ne resta, dai cunicoli e dai muri della fabbrica.

Una terza perizia, infine, è relativa all’aspetto medico legale, tossicologico ed epidemiologico per rintracciare un eventuale nesso tra i tumori e le sostanze chimiche utilizzate in Marlane.

Insomma, richieste che ricalcano quanto oggetto del primo processo conclusosi il 19 dicembre 2014 con l’assoluzione in primo grado di tutti gli imputati da parte del tribunale di Paola.

Il Gip ha dunque accolto la richiesta per le prime due perizie, mentre il nesso causale sarà eventualmente ricercato solo all’esito di queste.

All’udienza del 5 settembre sarà nominato come perito Alessandro Gargini, direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’università di Bologna.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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