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Scalea, ecco il direttivo dell’associazione Giovane Territorio

Raffaele Santoro presidente del sodalizio giovanile dedicato a Ludovica Tomaselli che ha grandi idee solidali ma anche bisogno di vicinanza e sostegno.


SCALEA – Si è recentemente svolta a Scalea l’assemblea dei soci dell’associazione Giovane territorio per le elezioni delle cariche sociali.

Il presidente è Raffaele Santoro, 21 anni originario di Tortora, nonché fondatore della stessa. Vicepresidente è Francesca Vernì, 21 anni di Scalea, anche lei fondatrice. Segretaria è Noemi Esposito, 19 anni di Scalea.

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Il direttivo dell’associazione Giovane Territorio. A destra, Raffaele Santoro

Entrano a far parte dell’associazione in qualità di soci onorari Anna Maria Cava e Michele Tommaselli, madre e padre di Ludovica Tommaselli. Ovvero la giovane scaleota deceduta a causa di un malore.

Soci onorari anche Ylenia Iorio e Valeria Condino, collaboratrici nei progetti fin qui svolti da Giovane territorio.

La riunione e lo scrutinio dei voti si sono svolte presso la sede politica di Pensiamo a Scalea, grazie alla collaborazione di un esterno, Maria Marino, impegnata nel volontariato attraverso l’associazione di Forza di Polizia di Scalea, che ha preso la carica di presidente di seggio durante la riunione.

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Un momento dello scrutinio

Le prime parole del presidente Santoro

Uscire da sé, per incontrare gli altri“. Si è avvalso di questa frase Raffaele Santoro per indicare ai giovani associati la direzione da seguire.

“Questo – ha detto il neo eletto presidente – è il progetto che abbiamo in mente attraverso volontariato ed eventi culturali. In base alle nostre possibilità, vorremmo agire in ospedali, case famiglia, centri anziani o di accoglienza e permettere a chi vive momenti di buio, di vivere nella speranza della vita”.

L’associazione si prefigge inoltre di operare negli ambiti che più vedono coinvolti i minori con attività come doposcuola, danza, canto e teatro che possano poi convergere annualmente in un evento culturale.

Poi il tasto dolente: le risorse. Sopratutto quelle economiche che, per il momento, impediscono al sodalizio di dotarsi di una propria sede.

“Speriamo di averne presto una – spiega Santoro –, ma siamo fiduciosi e ovviamente la dedicheremo a Ludovica.

Vorremmo avviare uno sportello d’ascolto, aperto a tutti coloro che hanno bisogno di parlare, sfogarsi, di essere sostenuti. A breve partirà una iniziativa ecologica per pulire l’ambiente, le spiagge in particolare, dai rifiuti.

Abbiamo inoltre in mente iniziative, come feste per bambini – aggiunge –, per creare un fondo cassa e sostenere le attività della nostra associazione. La nostra missione è aiutare gli altri, ma per farlo, almeno in questa fase iniziale, abbiamo bisogno a nostra volta di essere aiutati”.

Secondo il presidente però le difficoltà nell’ambito associativo non sono solo di genere economico. Chi dovrebbe aiutare fa l’opposto e il richiamo di Santoro è al “mondo dei grandi”, in generale, e alle istituzioni locali, in particolare.

“Spesso chi vuol far emergere il proprio operato – commenta – lavora per distruggere quello altrui. Spero vivamente che quest’odio finisca e si lavori davvero per il bene della società e del territorio, anche in unione tra i tanti responsabili delle associazioni e delle rappresentanze civili, militari ed ecclesiastiche”.

A tal proposito il presidente di Giovane territorio ricorda come l’associazione sia nata lo scorso anno con il sostegno spirituale ed economico del vescovo della diocesi San Marco Argentano-Scalea, monsignor Leonardo Bonanno, oltre che con l’impegno dell’avvocato Angelino D’Ambrosio e del dottor Avolio, che hanno curato la parte legale.

Infine Raffaele Santoro lancia un appello a nome di tutti gli associati alla comunità locale.

“Sosteneteci – dice –. Noi siamo i ‘voi’ di domani. Abbiamo bisogno di persone che credano in noi e che ci sostengano. Spero davvero che riusciremo a fare grandi cose.

San Filippo Neri suggeriva di guardare dentro il cuore, buttare via il veleno e la tristezza, per ritrovare il gusto che ci dona la vita. Ci invita a guardare il cielo e cantare, per far brillare il mondo nel quale abitiamo. E voi – chiude Santoro –, volete brillare con noi? Allora mettetevi in noi, e aiutateci a camminare”.

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