Sono 319 i casi totali in Calabria, attualmente positivi in 304. La Santelli chiude il settimo comune: Bocchigliero. A Praia a Mare è polemica per i New Jersey.
CATANZARO – Da 292 a 319 casi complessivi di pazienti positivi al Coronavirus Covid-19 in Calabria: 27 in più nelle ultime 24 ore.
Un dato in crescita, ma che negli ultimi giorni sembra aver rallentato.
Nei reparti degli ospedali calabresi gli attualmente positivi – secondo i dati del bollettino della Protezione civile di martedì 24 marzo – sono 304 (+24). Di questi, 88 sono ricoverati con sintomi (+6), 21 in terapia intensiva (+1). 195 persone si trovano in isolamento domiciliare (+17).
C’è un dato stazionario ormai da qualche giorno. Purtroppo non crescono i guariti e dimessi che rimangono 5. I deceduti, invece, sono saliti a 10 (+3).
Il numero dei tamponi effettuati nelle strutture sanitarie calabresi è di 4486 (+413).
A livello provinciale, i casi complessivi sono così suddivisi:
In questo totale, i dati ufficiali riportano da alcuni giorni 2 pazienti non ancora assegnati e, inoltre, figurano anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro.
Altri numeri della situazione calabrese contenuti nel bollettino diramato dalla Regione Calabria: soggetti in quarantena volontaria 6952 (+68), persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della regione 11.400 (+209).
La governatrice Jole Santelli ha chiuso il settimo comune: Bocchigliero, in provincia di Cosenza.
Segue alle chiusure di Serra San Bruno (Vv), Montebello Jonico (Rc), San Lucido (Cs), Cutro (Kr), Rogliano (Cs) e Santo Stefano di Rogliano (Cs).
Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere a livello locale la chiusura, tramite ordinanze, del Comune di Praia a Mare (Cs).
Il sindaco Antonio Praticò ha disposto il posizionamento di barriere fisiche, gli ormai famosi blocchi di cemento anti sfondamento (detti New Jersey) in corrispondenza di molti accessi al centro rivierasco.
Due varchi sono stati lasciati aperti, ovvero gli accessi dalla Ss 18 a Praia a Mare Sud (confine con San Nicola Arcella) e Nord (confine con Tortora).
Tra gli altri accessi chiusi ne figurano tre al confine con il centro urbano della confinante Tortora.
Le due comunità sono considerate separate solo a livello amministrativo, essendo conurbate da decenni. Le polemiche sono state suscitate dalle difficoltà che si sono registrate per cittadini e privati.
Chi è in possesso di valida motivazione (salute, famiglia, lavoro) è costretto a lunghi percorsi per passare da un comune all’altro. Molti hanno sollevato dubbi sull’impedimento che i New Jersey potrebbero recare ai soccorsi (118 e vigili del fuoco).
Il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, ha giustificato queste misure a causa di un presunto caso di Coronavirus.
In un videomessaggio alla popolazione ha riferito di aver dovuto gestire in questi giorni (da venerdì scorso) questa situazione. Una persona avrebbe manifestato i sintomi e, nella mattinata di martedì 24 marzo 2019, è stata condotta in struttura ospedaliera per eseguire un esame radiologico.
Tale esame – secondo fonti sanitarie locali – avrebbe dato un esito tale da suggerire l’esecuzione del tampone. Al momento non sono noti gli esiti di questo esame e comunque si dovrà attendere anche l’eventuale conferma dello Spallanzani di Roma per poter parlare di “caso”.
Nel videomessaggio veicolato via Facebook, Praticò ha anche riferito di aver svolto una riunione con le amministrazioni comunali confinanti di Tortora e Aieta, per concordare una chiusura dell’intera area.
Non avendo trovato accordo ha poi provveduto a posizionare i New Jersey sul proprio territorio amministrato, rivendicando l’interesse della popolazione.
Non si conosce la posizione degli altri due centri. In attesa di conoscerla, è lecito pensare che le amministrazioni comunali abbiano ritenuto sufficienti le misure governative e regionali che – di fatto – impediscono gli spostamenti da comune a comune a chi non è in grado di motivarli adeguatamente.
Ad oggi, in Italia sono stati 69.176 i casi totali. Sono 8.326 le persone guarite. I deceduti sono 6.820.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 19.868 in Lombardia, 7.711 in Emilia-Romagna, 5.351 in Veneto, 5.124 in Piemonte, 2.497 nelle Marche, 2.519 in Toscana, 1.692 in Liguria, 1.545 nel Lazio, 992 in Campania, 848 in Friuli Venezia Giulia, 975 nella Provincia autonoma di Trento, 699 nella Provincia autonoma di Bolzano, 940 in Puglia, 799 in Sicilia, 622 in Abruzzo, 624 in Umbria, 379 in Valle d’Aosta, 395 in Sardegna, 304 in Calabria, 91 in Basilicata e 55 in Molise.
Dati: Protezione civile.
La redazione di Infopinione.it suggerisce anche in questo contenuto che, per il contenimento della diffusione del virus il Governo italiano ha predisposto alcune misure eccezionali con Dpcm del 4 marzo 2020. Qui trovi il suo contenuto nel dettaglio.
Quest’ultimo contiene in allegato le misure igienico sanitarie da adottare e osservare, che qui riportiamo.
Ecco, dunque quali sono queste misure igienico sanitarie che, come era stato largamente anticipato, influiranno molto sulla vita sociale degli italiani.
Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona.
Igiene respiratoria: starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.
Mantenere in ogni contatto sociale una distanza interpersonale di almeno un metro.
Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, anche durante l’attività sportiva.
Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate.
Se sei un cittadino calabrese puoi rivolgerti ai numeri utili per l’emergenza che trovi nell’illustrazione qui sotto.
Disclaimer: questo articolo cita circostanze apprese da fonti ufficiali:
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