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De Magistris: “Io, allontanato dalla Calabria” e la ‘profezia’ di Chiaravalloti

Il candidato presidente rilancia quanto emerso dalle dichiarazioni di Luca Palamara. Su Fb l’intercettazione dell’ex governatore calabrese.

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L’autorità giudiziaria ha già accertato in via definitiva che le indagini Poseidone e WhyNot mi furono illecitamente sottratte. In quelle indagini erano coinvolti per reati gravissimi, tra gli altri, Adamo, Galati, Pittelli e Cesa”.

Le elezioni regionali in Calabria stanno per entrare nel vivo e il candidato presidente Luigi De Magistris rilancia la questione alla base del suo allontanamento da quelle inchieste.

Per farlo ha anche ricondiviso su Facebook un vecchio filmato Rai. Uno stralcio di una puntata della trasmissione Anno Zero, condotta da Michele Santoro, risalente al 2007.

In studio, viene trasmesso un filmato realizzato con l’audio di una intercettazione telefonica tra Giuseppe Chiaravalloti, presidente della Regione Calabria dal 2000 al 2005, e la sua segretaria.

Oggi, rievocando quelle parole, De Magistris parla di “Profezia“.

Chiaravalloti, per completezza, fu indagato per frode nel 2005 e assolto per non aver commesso il fatto nell’inchiesta Poseidone (sparizione dei fondi europei per la costruzione di depuratori in Calabria).

L’intercettazione in questione è stata raccolta dagli investigatori proprio nell’ambito di questa indagine.

Chiaravalloti è stato anche indagato e rinviato a giudizio anche in Why Not con l’accusa di Abuso d’ufficio. È stato assolto in primo grado, mentre nel grado successivo la corte d’appello di Catanzaro ha disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. In cassazione è stato assolto.

“Eravamo arrivati al cuore del sistema criminale – ribadisce ora De Magistris -.

Ed è per questo che ci hanno fermati. Oggi, Palamara, all’epoca presidente dell’Associazione nazionale magistrati, ricostruisce le ragioni perché fui fermato e cacciato dalla Calabria. Di fatto una confessione.

Ritengo si trattò di un vero e proprio golpe istituzionale consumato con abuso della legalità formale, in violazione della Costituzione, che vide come protagonisti il Procuratore Generale, il Procuratore della Repubblica, il Ministro della Giustizia, il Csm ed il Presidente della Repubblica.

L’Associazione nazionale magistrati diede la copertura di tutte le correnti. Il tempo è stato galantuomo, ma non è finita. Continuo a dovermi difendere perché vogliono ancora colpirmi.

Ma non smetterò mai di lottare per la giustizia e la verità, per amore anche della Calabria e dei calabresi.

Voi continuate a darmi la caccia, ma non mi avrete mai. Perché sono un uomo libero – conclude De Magsitris -, non ho prezzo e sono incorruttibile. La storia vi ha già condannato”.

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