La Conferenza di Servizi decisoria per il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale aggiornata si terrà entro 90 giorni.
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La Conferenza di Servizi decisoria per il Riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non” di San Sago, nel Comune di Tortora è stata aggiornata ad altra data.
Si terrà a Catanzaro entro 90 giorni, calcolati dal 12 ottobre, data in cui si è tenuta la prima, infruttuosa seduta.
Così commenta questa decisione il Comitato per la Difesa del Fiume Noce: “Ne prendiamo atto e, nel continuare a tenere le antenne dritte, cercheremo di dimostrare agli organi competenti che quell’impianto in quel posto non ci può e non ci deve assolutamente stare. Non sussiste alcuna possibilità di compromesso. Agiremo con ancora maggiore impegno e passione e con tutte le argomentazioni possibili”.
Le motivazioni vengono ribadite: “In una fragilissima area golenale, nella quale il già elevato rischio idrogeologico di fondo diventa severa minaccia per i territori limitrofi e per le sue popolazioni, soprattutto a causa delle alterazioni climatiche in atto che rendono sempre più probabile un’esondazione dei corsi d’acqua del Noce o del suo affluente Pizinno, non può e non deve essere ubicato un impianto del genere.
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È un territorio fluviale e marino ad altissima valenza ambientale – prosegue il Cominoce – riconosciuta, tra l’altro, dalla presenza di ben sei Siti di Interesse Comunitario nonché dall’istituenda Area Marina Protetta di Maratea e la cui vocazione fondamentale è proprio quella di tutelare e valorizzare i suoi capitali naturali per potenziarne l’intrinseca funzione di attrattori turistici oltre che di ri-conoscenza del suo alto valore ambientale.
Un territorio con caratteristiche così peculiari e con un tale obiettivo di crescita non può e non deve convivere con un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi.
Per questo ed anche per le incongruenze sostanziali anche di tipo tecnico-formale, da sempre denunciate insieme con il Comune di Tortora e che vanno, solo per citarne alcune, dal parere favorevole di Vinca espresso dalla Regione Basilicata con la conseguente richiesta di riesame della stessa e fino alle previste, approssimative, modalità di controllo e di monitoraggio pubblico dei reflui di lavorazione rilasciati nel Pizinno”.
Il Comitato informa inoltre che continuerà a manifestare nelle piazze, a coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado, a incontrare gli operatori turistici, a sollecitare il confronto con tutti i cittadini del territorio riavviando il percorso delle assemblee settimanali itineranti, ricominciando dai comuni dell’Alto Tirreno cosentino.
“Lo faremo – fa sapere ancora il Cominoce – con l’accresciuta consapevolezza del dover difendere un territorio e un ambiente ancora nonostante tutto di pregio. La tanto decantata transizione ecologica sta tutta in azioni di questo tipo, in decisioni cioè di policy e di politiche pubbliche che prevengano i rischi di compromissioni ambientali irreversibili, che proteggano adeguatamente ecosistemi ancora scarsamente contaminati e che riequilibrino quelli più a rischio.
Diversamente – conclude – saremmo nell’insieme concettuale delle belle e buone intenzioni o, più volgarmente, delle chiacchiere”.