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Operazione Glicine: i dettagli dell’operazione antimafia contro la locale di Papanice

L’operazione Glicine della Dda: i “papaniciani” e i rapporti con la politica per la spartizione di nomine e appalti pubblici nel Crotonese.

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Il comando generale dei carabinieri ha diramato gli elementi principali dell’operazione Glicine che ha comportato numerosi arresti questa mattina in Calabria.

Domenico Megna e l’omicidio Sarcone

Sono stati raccolti gravi indizi a carico di Domenico Megna come mandante dell’omicidio di Salvatore Sarcone, commesso per riaffermare la propria supremazia dopo la sua scarcerazione. Per gli inquirenti, Megna è il vertice dell’articolazione territoriale di ‘ndrangheta di Papanice, in provincia di Crotone.

La cosca dei “Papaniciani” e gli interessi all’estero

La Dda attraverso ile indagini ha raccolto indizi su molteplici interessi illeciti degli esponenti della locale di Papanice nei settori immobiliare, della ristorazione, del commercio di prodotti ortofrutticoli e di bestiame, dei servizi di vigilanza – security e del gaming attraverso l’imposizione di video-poker alle sale scommesse o la loro gestione tramite prestanomi.

Interessi che hanno travalicato i confini della Calabria, interessando le province di Parma, Milano e Verona dove erano stabilmente attivi sodali e imprenditori operanti nel settore dell’autotrasporto, della ristorazione e del movimento terra che operavano per conto della cosca dei “Papaniciani”.

Quanto ai rapporti con l’estero, gli investigatori sostengono l’esistenza di rapporti con un imprenditore ortofrutticolo austriaco il quale avrebbe ottenuto dalla locale la creazione di una rete di produzione per la commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, approfittando della capacità economica del sodalizio di offrire coltivazioni estese e attrezzature, messe a disposizione sul territorio da parte della cosca, in condizioni di mercato largamente favorevoli all’imprenditore.

E’ stato inoltre accertato che gli esponenti della cosca si sono avvalsi di hacker tedeschi per compiere operazioni bancarie e finanziarie fraudolente sia su piattaforme di trading clandestine che svuotando conti correnti esteri bloccati o creati ad hoc utilizzando carte di credito estere e alterando il funzionamento del Pos.

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Il filone politico-amministrativo

Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di una associazione per delinquere, costituita da amministratori pubblici, imprenditori e intermediari, alcuni dei quali in rapporti con la cosca dei “papaniciari”. Questi erano in grado di condizionare le scelte degli enti pubblici crotonesi: Comune, Provincia, Aterp e Asp relativamente a nomine di dirigenti, conferimento di incarichi professionali, appalti e affidamenti diretti.

Nel Comune di Crotone sono state accertate ingerenze del sodalizio nelle assunzioni clientelari di personale presso le società partecipate Crotone Sviluppo e Akrea, nonchè il condizionamento di appalti pubblici e del procedimento di affidamento diretto di lavori e di fornitura di servizi.

Nell’ambito dell’amministrazione provinciale di Crotone gli indizi hanno delineato turbative nel procedimento di affidamento diretto di lavori di manutenzione e messa in sicurezza di strade provinciali e siti di interesse oggetto di riqualificazione ambientale.

Negli enti per le case popolari (Aterp) e per la sanità (Asp) i papaniciari hanno alterato i processi decisionali per la nomina di figure apicali in grado di favorire gli interessi del sodalizio, condizionamenti della procedura di scelta di immobili da locare, di appalti e affidamenti diretti per la manutenzione di immobili e la fornitura di servizi.

Operazione Glicine

Oggi, martedì 27 giugno 2023, il Ros con il supporto in fase esecutiva dei comandi provinciali dei carabinieri di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e dello Squadrone Eliportato Calabria ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, a carico di 43 indagati.

Questi rispondono a vario titolo di associazione di tipo mafioso (22 indagati), associazione per delinquere (9 indagati), associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose (3 indagati).

E ancora: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata. 

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Le forze dell’ordine e le indagini coordinate da Gratteri

L’Operazione Glicine della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri, ha registrato l’importante contributo, profuso in pregresse investigazioni, per il filone politico amministrativo, da parte del centro operativo di Catanzaro della Direzione investigativa antimafia e da parte del nucleo operativo ecologico di Catanzaro del Comando tutela dell’ambiente e della transizione ecologica dei carabinieri. Per il filone relativo alla criminalità organizzata, da parte delle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro.

Detta indagine si poi è sviluppata anche nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune tra la Procura della Repubblica di Catanzaro e la Procura tedesca di Stoccarda, che ha consentito di svolgere, contemporaneamente ed in collegamento, le indagini nei due Paesi, con acquisizione in tempo reale degli elementi indiziari risultanti nelle distinte attività investigative.  

Eurojust, attraverso il membro nazionale italiano, ha garantito un costante raccordo operativo con l’autorità giudiziaria straniera coinvolta, oltre che mediante la costituzione della squadra investigativa comune, anche attraverso numerose riunioni di coordinamento internazionale. Le attività investigative, coordinate in ambito internazionale da Eurojust, sono state condotte in cooperazione con la Polizia Federale Tedesca – BKA e supportate da Interpol- progetto I-CAN, e da Europol.

L’attività investigativa riguardante il versante ‘ndranghetistico – corroborata dalle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia, dall’analisi delle segnalazioni dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia e da attività investigative svolte in Germania in ambito cooperazione giudiziaria – è stata avviata nel 2018 dal Raggruppamento ed è stata incentrata sulla ricostruzione degli assetti, dei rapporti politico-imprenditoriali e delle dinamiche criminali della locale di Papanice, al cui vertice si pone la famiglia Megna. 

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