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Olte 184 mila calabresi risentiranno del Reddito di Cittadinanza cancellato. Allarme Cgil. Cosa aveva detto Giuseppe Conte (M5s) a Diamante.
Secondo dati dell’Osservatorio Inps il Rdc, misura di contrasto alla povertà, nel 2023 ha coinvolto in Calabria 184.403 persone: 81.782 nuclei familiari. L’anno precedente erano 230.390, con 101.651 famiglie beneficiarie, mentre nel 2021 ben il 15% dei calabresi era stato raggiunto dal sussidio.
È quanto riferisce oggi, martedì 1 agosto 2023, la Cgil di Cosenza, dopo che nelle scorse ore l’Inps, su input del Governo Meloni, ha comunicato a circa 160 mila percettori-nuclei familiari di aver cancellato loro il Reddito di Cittadinanza e che a partire da agosto 2023 non avrebbero più ricevuto il sussidio. Nei prossimi mesi, il Governo ha intenzione di chiudere i rubinetti ad altri percettori.
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Secondo la segreteria cosentina del sindacato la misura “ha dato un valido aiuto a chi ne aveva bisogno” e che aver cancellato il Reddito di Cittadinanza significa mettere da parte una misura “che in questi anni si è dimostrata, soprattutto qui in Calabria e a Cosenza, un valido strumento capace di arginare il già forte disagio sociale presente. Significa castigare i deboli – prosegue il sindacato -, aumentare il già elevato gap sociale e impoverire le comunità, soprattutto quelle nel Mezzogiorno, rendendole più penetrabili alle lusinghe delle organizzazioni criminali”.
Di conseguenza, conclude la segreteria della Cgil cosentina, ora “è necessario che il governo individui immediatamente le possibili soluzioni che possano cancellare o quanto meno arginare un malcontento che potrebbe avere esiti imprevedibili e drammatici per migliaia di famiglie”.
Reddito di Cittadinanza cancellato: le parole di Giuseppe Conte a Diamante
La notizia della decisione del Governo Meloni di iniziare a smantellare il Rdc è stata data lo scorso 28 luglio 2023. Lo stesso giorno, Giuseppe Conte, ex premier e presidente del Movimento 5 Stelle era presente in Riviera dei Cedri.
A Diamante, per la presentazione del libro dell’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, Conte aveva aspramente commentato la decisione. Ecco cosa aveva detto.
“In queste ore a 160 mila famiglie è arrivato un sms ispirato dal Governo per dire a tutti ‘non avrete più il sussidio, arrangiatevi’. Questo è un disastro sociale annunciato. E l’annuncio avviene, ripeto, con un sms e la Meloni non ci mette la faccia“.
Un messaggio, tra l’altro, ritenuto “anche ipocrita – ha aggiunto l’ex premier -, perché avverte di una sospensione, mentre in realtà il Reddito di Cittadinanza viene cancellato. Un sostegno per il quale molto avevamo lottato”.
Sulla scelta della Meloni di tirare dritto su questa strada, Giuseppe Conte aggiungeva: “Non capisco quale visione di società ci sia dietro. La presidente e il Governo sono incoerenti su tutto tranne che su Rdc, perché avevano detto che lo avrebbero smantellato, e sul sostegno all’Ucraina. Vedo incoerenza su tutto il resto. Dicono ok a 5 mesi per il pagamento dei super profitti alle aziende e fanno altre misure per i ‘Paperon de Paperoni”.
Giuseppe Conte non aveva poi mancato di sottolineare come a peggiorare il tutto ci fosse la circostanza che alla cancellazione del Rdc non è stata pensata una valida alternativa. “Contraddizione è anche in questa Social card da 380 euro che per carità, va bene nel momento del bisogno, ma è una misura ridicola che non risolve il problema è che comunque conferma che anche per questo governo che toglie il Rdc il problema esiste.
Si fa cassa sulla pelle di persone di cui riconosci le difficoltà. Distinguere occupabili da non occupabili è una invenzione loro. Stabiliscono chi non è occupabile o il contrario con criteri che non hanno nessuna logica”, aveva concluso Conte.
