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Un uomo è stato denunciato dai Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Aspromonte per caccia illegale di ghiri. L’uomo aveva posizionato delle trappole nei boschi del parco, in violazione delle norme che tutelano questa specie protetta.
Nei giorni scorsi, i carabinieri forestali del reparto Parco Nazionale Aspromonte di Reggio Calabria hanno denunciato un uomo per caccia illegale di ghiri.
L’uomo, un 54enne originario di Oppido Mamertina, è stato sorpreso dai militari mentre era intento a prelevare un esemplare di ghiro da una trappola di manifattura artigianale, posizionata in un bosco all’interno del parco.
I militari hanno proceduto a una perquisizione del luogo e del terreno di proprietà dell’uomo, trovando altre 11 trappole. Le trappole erano state posizionate nei giorni scorsi, con l’intento di adescare i ghiri tramite ghiande di leccio, frutto prediletto di questi animali.
All’uomo sono stati contestati i reati di caccia con mezzi non consentiti, detenzione ed uccisione di animali appartenenti a specie protetta.
I ghiri sono una specie protetta dalla Convenzione di Berna, ratificata in Italia con legge del 5 agosto 1981 numero 503. Sono animali notturni, erbivori, che svolgono un ruolo importante nell’ecosistema, in quanto contribuiscono alla diffusione dei semi e alla riduzione di insetti dannosi.
L’azione dei carabinieri forestali del reparto carabinieri Parco Nazionale Aspromonte è finalizzata a tutelare la biodiversità del parco e a sanzionare i comportamenti che mettono a rischio le specie protette.
Il ghiro è un piccolo mammifero notturno, appartenente all’ordine degli Sciuromorfi. È diffuso in tutta Europa, in Nord Africa e in Asia. È un animale arboricolo, che vive nelle foreste e nei boschi. È un animale solitario, che si nutre di frutta, semi, insetti e altri invertebrati. Il ghiro è una specie protetta da numerose leggi nazionali e internazionali, tra cui la Convenzione di Berna e la Direttiva Habitat. La caccia al ghiro è vietata in Italia, in quanto si tratta di una specie protetta.
